La carne può attendere
Brava Yoani che fai da megafono alla voce ufficiale
nordamericana e rendi palese il tuo squallido gioco. Roberta
Jacobson, la sottosegretaria di Stato è in visita all'Avana e per
prima cosa si precipita proprio nella redazione di
14ymedio.
In casa di Yoani, per chi non lo sapesse. La blogger è così
accerchiata dalla polizia e così infastidita dai Servizi Segreti nel suo lavoro
da "dissidente" (al soldo di chi? forse come Arlecchino è serva di due padroni?)
che può nel suo appartamento di Piazza della Rivoluzione - quattordicesimo piano
- ricevere niente meno che il sottosegretario di Stato USA!
Avete mai visto lo splendido
film di Luc Besson sulla Birmania e sulle reali persecuzioni che dovette subire
San Suu Kyi da un governo liberticida? Ve
lo consigliamo. Paragonate il calvario sofferto da una vera paladina della
libertà con la vita da star della pseudo dissidente cubana.
Comincerei la mia
analisi da un fatto che a molti potrebbe sembrare marginale, farei notare la
quantità industriale di acqua
minerale Ciego Monteiro
disseminata sulla scrivania di
14ymedio.
Una confezione costa l'equivalente di un euro, circa 1 CUC. Mica
poco per le tasche di un cubano medio che guadagna dai 5 ai 20 CUC
al mese. Nella foto (molto parziale) conto 11 bottiglie di acqua minerale: uno
stipendio mensile di un operaio! Nelle case dei veri cubani che ho visitato si beveva "agua de la pila" (acqua del rubinetto!), magari
dopo averla bollita per ammazzare i germi.
A parte questo, dall'intervista
apprendiamo che la preoccupazione maggiore di Yoani e
della Jacobson è quella di "collegare il popolo cubano a
Internet", perché la rete significa libertà e possibilità di aprirsi al mondo.
Tutto vero, ci mancherebbe altro! Resta il fatto che la priorità delle famiglie
cubane è la mancanza di carne e di alimenti di prima necessità da mettere in
tavola. Aggiungo che ai cubani interesserebbe essere pagati in una moneta dotata
di reale potere d'acquisto. Concludo dicendo che libertà significa
democrazia, possibilità di libere elezioni, di aprire veri giornali
e partiti politici. Su questo ultimo punto pare d'accordo anche
la Jacobson che sta lottando per la liberazione dei prigionieri
politici e per maggiori diritti umani a Cuba. Yoani e la
sottosegretaria USA non mancano di pronunciare la banalità di moda: "Siamo tutti
argentini!" (per fortuna che ci risparmiano Charlie), ringraziando il Papa per
il lavoro a vantaggio di Cuba portato avanti dalla Chiesa Cattolica. Abbiamo
letto l'intervista completa fatta dalla redazione di
14ymedio.
Non l'abbiamo trovata un capolavoro di giornalismo. No davvero. Una
velina come tante. Pagata bene, però.
Gordiano Lupi
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