Mirko Tondi l’ho conosciuto da editore, nel senso che alcuni
giorni fa mi ha proposto di pubblicare il suo nuovo romanzo. Molti editori che
conosco non leggono neppure il testo che viene proposto, fanno contratti che
prevedono un contributo e stop, altri rifiutano per principio, la narrativa non si vende, dicono. E
allora andiamo avanti così, leggiamo Fabio Volo e Federico Moccia, tanto tanto
Genovesi che avrebbe voglia di darsi al western ma non lo farà perché in Italia leggono solo le donne
(parole sue) e quello del Bar Lume, che non mi ricordo neppure come si chiama,
ma scrive gialli, ché in Italia tutti leggono gialli e allora scriviamoli. A me
piace andare controtendenza. Ho letto qualche pagina del testo proposto, lo
stile mi piaceva, sono andato a scorrere la biografia, ho visto che Mirko è
toscano come me - fiorentino del 1977 - ha vinto diversi concorsi (valgono quel
che valgono, ma tutti finiamo per farli), ha pubblicato racconti su riviste e
antologie (idem come sopra), collabora con blog letterari, radio web, segue
laboratori di scrittura, materia che mi sta a cuore, come ben sanno i venticinque
lettori di Quasi quasi faccio anch’io un
corso di scrittura. Perlustrando la bibliografia di Mirko Tondi scopro che
ha appena pubblicato Nelle case della
gente, un romanzo che contraddice tutte le regole della scrittura creativa,
quelle che insegna il buon Giulio Mozzi, autore di alcuni tra i racconti più
inutili della letteratura italiana contemporanea. Protagonista del romanzo di
Tondi è un aspirante scrittore che per gran parte del libro racconta i fatti
suoi, seguendo la lezione di Cechov: Io
so scrivere solo sui ricordi. Un protagonista che ripercorre tutte le sue
difficoltà con la vita, il complesso rapporto con il padre e con il mondo
circostanze regalandoci perle di vera letteratura, sgorgata dalle ferite
dell’esistenza: “Tutto questo leggere e vedere film e documentarsi e ascoltare
musica e comprare oggetti è aria anche quello, oggi lo sa, perché oggi è un
giorno cattivo”. L’autore si descrive in maniera impietosa, ma è una
descrizione universale di un se stesso visto come “una specie d’uomo che ha
imparato a complicarsi l’esistenza trascinando un carico ingombrante di aspettative
e ambizioni”. Firenze onnipresente nella storia come sfondo cittadino ben
riprodotto: Porta Romana, Piazzale Michelangelo, le vie strette del centro,
l’Arno che scorre pensieroso, la squadra di calcio viola. Una colonna sonora
malinconica si confonde alle parole rimarcando i ricordi, contaminando la
musica di Led Zeppelin, Queen, Venditti, Pooh, Lucio Dalla. Non manca la
letteratura: Philip Roth, Paul Schrader (si
dovrebbe scrivere su qualcosa che ci disturba), Proust, Joyce, il romanzo La strada con il bambino che stringe
forte la mano del padre, Bolaño, Orwell, Bradbury, Thompson, De Lillo, Virginia
Woolf… e tutti i libri disposti alla rinfusa nella biblioteca come nella
confusa esistenza. Un libro sui libri, non solo un romanzo, un vero e proprio
corso di scrittura corredato di preziose indicazioni di lettura. I libri visti
come contenitori e produttori di ricordi, libri che segnano una vita, colpevoli
di averla complicata, di aver accresciuto le velleità di chi sa di non aver
ancora composto l’opera fondamentale, il libro sempre in procinto d’essere
scritto. Eterne domande sul senso della vita, anche se forse ha ragione Vasco
Rossi, ma questa frase è mia, mentre l’autore si chiede: “È davvero questo il
senso della vita, mettere su famiglia, fare figli per passare il testimone
della nostra esistenza a chi rimarrà dopo di noi?”. Immanente al testo il sogno
della scrittura, che pervade la vita di chi scrive bene ma non così bene e
sogna il romanzo che di sicuro un giorno o l’altro troverà il modo di scrivere.
Leggere Nelle case della gente è stato
come ripercorrere parte della mia vita e dei miei pensieri. Giulio Mozzi
permettendo, credo che sia proprio questa la funzione della letteratura. Molti potranno
immedesimarsi nella storia narrata da Mirko Tondi e capire qualcosa di più sul
senso della vita, anche se questa vita - purtroppo - un senso vero non ce l’ha…
Mirko Tondi
Nelle case della gente
Porto Seguro Editore
Pag. 150 - Euro 10
Gordiano
Lupi
www.infol.it/lupi
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