Filmare la morte – Il cinema horror e thriller di Lucio Fulci di As Chianese & Gordiano Lupi – Il Foglio, 2006 – euro 15,00 – P. 250
Un libro sul cinema horror e thriller di Lucio
Fulci che esce a dieci anni dalla morte di uno dei nostri registi più
importanti e meno considerati dalla critica ufficiale. Chianese e Lupi lo hanno
scritto da cinefagi più che da cinefili e la loro critica è supportata da altre
critiche, per fornire una visione completa dell’iter fulciano del brivido.
Lucio Fulci è un cineasta completo che ha lasciato un segno indelebile nel
cinema di genere italiano, affrontando ogni tipo di pellicola senza pregiudizi
e con la massima professionalità, lottando sempre con budget ristretti e con
produttori taccagni. Dalle sceneggiature per Steno e i primi film con Totò,
alla saga di Franco e Ciccio, ai film erotico-maliziosi, per finire ai rinomati
thriller e horror, il tratto distintivo è un’originalità che salta all’occhio
persino del profano.
Alcune considerazioni personali. Un libro che ha vent'anni, uscito per il decennale della morte di Fulci, resiste ancora. Non lo considero il mio miglior libro. Tutt'altro. Anche perché è mio solo al 50%, il resto del merito va dato a Chianese. Purtroppo nelle prime edizioni c'erano molti refusi, che abbiamo corretto nelle successive, restano alcune inesattezze, ed è inutile dire che ci sono libri davvero completi sul cinema di Fulci, scritti da critici competenti e preparati. Questo era un libro scritto da appassionati per appassionati. Volevo solo divulgare e far conoscere. Far venire la curiosità di rivedere o scoprire Fulci. Credo che abbia assolto il suo compito se in vent'anni ha venduto circa DUEMILA copie e non accenna a smettere... Concludo: se volete conoscere i miei libri non cominciate da questo.
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