Orrori tropicali – Storie di vudú, santería e palo mayombe – euro 12,00 - pag. 220 – Illustrazioni e fumetti di Oscar Celestini – Il Foglio, 2006
Vampiri gelidi nelle solitudini andine, lupi mannari tra le fronde di foreste pluviali, possessioni, riti notturni, amori perversi, Dei vendicativi. Sotto la pelle abbronzata di un Sudamerica da cartolina turistica si nascondono atrocità innominabili, benedette da un onnipresente sole crudele. Ma Gordiano Lupi va oltre: col suo stile chirurgico e lineare, scavando ancor più in profondità nella carne dei tropici, porta alla luce le contraddizioni di una terra remota e selvaggia, violentata da dittatori spietati e sotto l’assedio di multinazionali assetate di sangue. Una manciata di racconti del terrore fa da corollario al più spaventoso dei romanzi di Lupi, quel Mistero di Encrucijada che viene qui ripubblicato in una versione riveduta e corretta. E, a chiudere il cerchio, la trasposizione a fumetti del famoso Sangue tropicale, il romanzo breve che anni fa aprì la strada alle ossessioni sudamericane di Gordiano Lupi. Il sole dei tropici non è mai stato malato e inclemente come nelle storie nere, nerissime di questo libro (Vincenzo Spasaro).
La copertina è di Oscar Celestini (che ha disegnato il fumetto Sangue tropicale); le storie: Il mistero di Encrucijada (romanzo breve) e i racconti: Fratelli di Satana, Il vampiro delle Ande, Baron Samedì, Il gatto nero, Un terribile rimpianto, La pelle bruciata. Sono tra le cose più belle che ho scritto. Se volete cominciare a leggere Gordiano Lupi, partite da questo volume, curato da Vincenzo Spasaro.
A titolo personale devo dire che questo volume mi piace ancora , perché figlio del mio amore per Cuba e per le suggestioni fantastiche di tanto cinema italiano che ho sempre apprezzato e seguito. Inoltre sono racconti lunghi, in certi casi quasi romanzi brevi, storie che si leggono ancora bene e che divertono, spaventano, fanno pensare, citando Lovecraft, Poe e tanti cineasti come Deodato, Bava, Fulci, Argento... Infine, adesso che non riesco più a scrivere narrativa pura, invidio quel Gordiano Lupi quarantenne che non faceva altro e che (forse) lo faceva pure bene, anche se di successo ne ha fatto poco. Adesso che la narrativa si vende solo se un grande editore costruisce attorno a te il fenomeno editoriale dell'anno e se tu sei disposto a presentare il libro anche a Roccasecca di Sotto in una giornata di tempesta, la vedo dura aver voglia di tornare a scrivere racconti.
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