martedì 19 aprile 2016

Storia d'amore

Historia
di Felix Luis Viera


da http://www.ellugareno.com/search/label/Felix%20Luis%20Viera

Estuvieron un hombre y una mujer que apenas
pudieron estar.
Si acaso alguna vez –lo que se dice a plenitud-
lograron acoplar en ese nido
que a media noche fabricaban casi
desesperadamente.

Ni siquiera las Paradas ni el horario de sus
problemas
convergían.

Qué tiempo les faltó para decir que sí, que estaba
bien, dentro de media hora.

La mujer rugía entre pinceles
escarbando la magia que habita en el lado
más oculto, más sencillo de las cosas.

El hombre sangrando a gota lenta
huyendo tras las palabras que se abonan
donde no hay ojos ni tacto que puedan agarrarlas
si no es después de haberles minado todos los
caminos.

El tiempo continuó abriéndose entre ellos como
una herida
que trataban en vano de cerrar, al menos detener.
Una de esas veces –la última- que lograron
unirse
hallaron un rosal.
El rosal vivía entre las piedras.
Entre las piedras el tallo se clavaba, se perdía
buscando su sangre nadie calcula en qué tierra,
a qué distancia.
Y tenía rosas que parecían disparos a punto de
salir.

La mujer de los problemas y el hombre de los
problemas entonces se miraron
y cada cual tomó su rumbo, convencidos
de que el amor no se detiene en pequeñeces.

Junio 1979

(da Prefiero lo que cantan)


Storia
Traduzione di Gordiano Lupi

Furono un uomo e una donna come appena
riuscirono a essere.
Per caso qualche volta - come si dice al culmine -
riuscirono ad accoppiarsi in quel nido
che a mezzanotte fabbricavano quasi
disperatamente.

Neppure le fermate degli autobus né l’orario dei loro
problemi 
convergevano.

Quanto tempo mancò per dire sì, che andava
bene, entro mezz’ora.

La donna ruggiva tra i pennelli
indagando la magia che risiede nel lato
più occulto, più semplice delle cose.

L’uomo sanguinava a gocce lente
fuggendo tra le parole che si accreditano
dove non ci sono occhi né tatto che possano afferrarle
se non dopo aver minato tutti i 
percorsi.

Il tempo continuò ad aprirsi tra loro come
una ferita
che cercavano invano di chiudere, almeno di fermare.
Una di quelle volte – l’ultima – che riuscirono
a unirsi
scoprirono un roseto.
Il roseto viveva tra le pietre.
Tra le pietre il fusto si ergeva, si perdeva
cercando il suo sangue nessuno calcola in quale terra,
a quale distanza.
E aveva rose che sembravano spari sul punto di
uscire.

La donna dei problemi e l’uomo dei
problemi allora si guardarono
e ognuno prese la sua rotta, convinti
che l’amore non indugia sulle piccolezze.

Giugno 1979

(da: Preferisco quelli che cantano)
 
La raccolta PREFERISCONO QUELLI CHE CANTANO – da me tradotta - è  reperibile GRATIS su AMAZON insieme a OGNI GIORNO MUOIO 24 ORE e LA PATRIA E’ UN’ARANCIA: http://www.amazon.it/Preferisco-quelli-cantano-giorno-muoio-ebook/dp/B00GLD2Z1M

martedì 12 aprile 2016

Gli amanti del secondo piano

Alberto Guerra Naranjo – Emerio Medina – Marcial Gala
Gli amanti del secondo piano
A cura di Davide Barilli
Nuova Editrice Berti – Pag. 140 – Euro 16
www.nuovacasaeditriceberti.it
 
 

Davide Barilli è un cubanologo vero, uno che conosce quella terra fantastica meglio di chiunque altro, di sicuro più di me che ho perso il diritto a tornarci per colpa di una jinetera della politica di nome Yoani Sanchez. I cubanologi sanno che cosa significa il vocabolo jinetera e per chi non lo sa consiglio un corso di spagnolo caraibico a prezzi modici. Certo, sto parlando d’una jinetera d’alto bordo, davvero potente, ché lei continua a fare la spola sul percorso Cuba - Europa - Miami e io (modesto traduttore) sono interdetto come un nemico della patria. La sua forza da jinete è tanta e tale che da quando l’ho mollata - ché se proprio volevo una jinetera almeno la sceglievo bella - non batto più un chiodo, non mi chiama più nessuno a scrivere o a tradurre. Me ne farò una ragione, ma tacere non mi faranno. Grazie Barilli di avermi dato l’occasione di scrivere ancora una volta quel che penso.
E veniamo al libro. Barilli cura un’antologia di tre autori figli della generazione post rivoluzione, due racconti a testa, che non sono né realismo sucio alla Pedro Juan Gutierrez, né narrativa classica alla Alejo Carpentier e neppure presentano tracce di real maravilloso. Guerra, Medina e Gala (il primo è il più valido e graffiante) raccontano storie prese dalla vita quotidiana, come ormai fa ogni giovane narratore cubano che si rispetti, ma anche il regista più abile (e quanti ce ne sono sotto il sole dei Caraibi!), come lo sceneggiatore più originale. Guerra è avanero e si vede, ma è pure sceneggiatore, e sa usare a dovere il dialogo. Il suo primo racconto - che dà il titolo alla raccolta - sembra una commedia sexy italiana, con un vecchio professore intento a spiare dal buco della serratura una procace vicina di casa e i suoi convegni amorosi. Ma il miglior racconto di Guerra è Finca Vigia, con Hemingway comico protagonista che fa da contraltare a uno scrittore cubano a caccia di premi che per campare porta in giro turisti europei ciccioni e sudaticci. Mi ha convinto meno Medina, nativo di Santiago, che narra le peripezie di uno scrittore cubano in Uruguay immortalato mentre si mette a osservare i leoni marini e termina con la storia di un travestito, che ricorda lo stile di Gutierrez e Torreguitart. Infine Marcial Gala di Cienfuegos non delude per comicità sopra le righe, in particolar modo quando ci racconta lo scherzo di un cadavere trafugato dal cimitero.
La narrativa cubana è vitale, al contrario della narrativa italiana, forse perché un popolo che soffre produce buona letteratura e grande cinema, un po’ come capitava da noi ai tempi del neorealismo. Ma è vitale anche la narrativa cubana dell’esilio che conta su nomi interessanti e prolifici, purtroppo poco noti in Italia, da Vasquez  Portal e Viera, passando per Zoé Valdés e Wendy Guerra. Un grazie a Barilli da parte nostra che amiamo Cuba e la sua cultura - molto meno la politica, governativa o dissidente fa lo stesso - perché ci ha fatto conoscere tre autori ignoti nel nostro paese, da un po’ di tempo a questa parte così refrattario alla vera letteratura. 

Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi

lunedì 11 aprile 2016

Felix Luis Viera, poeta d'amore


Vuelvo a la habitación 401
de Félix Luis Viera


para Luis Becerra Prego


Si estuviera Alicia nuevamente
poniéndose delante de mis ojos los zapatos
(sus gestos de espuma a punto de incendiarse)
aún con la humedad del baño en la mirada

Si estuviera aquel amigo con aquella
(la que parecía un destello entre la luz),
las cuatro copas espaciando las palabras,
las lámparas flotando entre la música

Si estuvieran los que no están aquellas ganas
de convertir en frutas todos los objetos,
de hacer volar hacia el balcón las olas
con nuestras mágicas varillas.

¿Pero qué persigues
clamando lo que fue?
¿Qué
poniéndote melancólico
como el que usurpa un territorio de su sangre?

Si ya se sabe
que no podrás
bañarte dos veces en el mismo río, ¿qué
resuelves
llamando las aguas que se fueron?


Junio de 1979

tTatto dalla raccolta Prefiero lo que cantan - tradotta da Gordiano Lupi edita da Il Foglio Letterario come e-book gratuito, scaricabile da Amazon.
 
 

 

Torno alla stanza 401

Traduzione di Gordiano Lupi


per Luis Becerra Prego

Se ci fosse Alicia nuovamente
che si metteva davanti ai miei occhi le scarpe
(i suoi gesti di schiuma sul punto d’incendiarsi)
ancora con l’umidità del bagno nello sguardo.

Se ci fosse quell’amico con quella
(lei che pareva un lampo nella luce),
le quattro coppe che diradavano le parole,

le lampade che si percepivano tra la musica.

Se ci fossero  coloro che non ci sono, quella voglia  

di trasformare in frutti tutti gli oggetti,
di far volare verso il balcone le onde

con le nostre magiche bacchette.

Ma perché insisti
a rievocare quel che è stato?
Perché
diventi malinconico
come chi usurpa un territorio del suo sangue?

Se già sappiamo
               che non potrai

bagnarti due volte nello stesso fiume,  cosa
        risolvi
evocando le acque ormai perdute?


Giugno del 1979

Pubblicata in spagnolo da http://www.ellugareno.com/2016/04/vuelvo-la-habitacion-401-un-poema-de.html

Miracolo a Piombino - Gordiano Lupi

Miracolo a Piombino - Gordiano Lupi: Historica, 2015 - Piombino è orgoglio proteso nel mare. Il vento, le scogliere, le isole all’orizzonte, i fumi e le polveri che connotano la fabbrica sono un tutt’uno con la vita di Marco, studente diciassettenne e Robert, gabbiano marino.

mercoledì 6 aprile 2016

Resistere, cucinare e raccontare

Non ci potevano essere due libri più adatti per celebrare il giorno della memoria, entrambi firmati da Roberta Pieraccioli e pubblicati di Ouverture Edizioni. La Primavera è una raccolta di racconti sul filo della memoria tra Firenze e la Maremma, due luoghi geografici che rivestono grande importanza nella vita dell'autrice. La Resistenza in cucina racconta le ricette in tempo di guerra - buone anche nel periodo di crisi che stiamo vivendo - ma non è soltanto un originale ricettario di cucina povera in cinquanta pietanze, quanto un viaggio a ritroso nella nostra storia, tra mercato nero, autarchia e piccoli trucchi per mettere in tavola il poco che si riusciva a trovare. Due libri che raccontano in modo diverso il secondo conflitto mondiale, tra storie di povera gente e avventure quotidiane, fatti realmente accaduti e analisi del mondo dal punto di vista del popolo che si arrangia, resiste e sopravvive. Lo stile dei racconti è semplice ma letterario, ricorda le storie di guerra di Cassola e Flaiano, permeate di Bianciardi e Vittorini. L'autrice ha fatto buone letture e la sua scrittura ne risente in modo positivo. Le ricette sono insolite, precedute da una sorta di piccolo saggio sul modo di cucinare negli anni Quaranta e sulla necessità di far bastare le poche cose reperibili sul mercato. Frittata d'ortica, torta di pane, polpettine di borragine, bucce di baccelli lessate, fiori d'acacia fritti, farinata di castagne, sformati di piselli e ceci... ma anche frittate senza nulla a base di acqua (latte, nel migliore dei casi) e farina cucinate per merenda da nonne amorose. Roberta Pieraccioli dirige la Biblioteca e i Musei di Massa, ha pubblicato racconti con Paola Zannoner, in questo caso attinge ai ricordi culinari di nonna e madre, mentre dedica le storie alla memoria dei genitori, abili narratori di vicende del passato, alla cui fonte si è abbeverata. Quando si parla di libri utili per la memoria storica del nostro territorio, d'ora in avanti non potremo prescindere da questi due titoli.
 
Roberta Pieraccioli
La Primavera (2015)
Euro 12 - Pag. 160
La Resistenza in cucina (2014)
Euro 12 - Pag. 175
Ouverture Edizioni - www.ouverturedizioni.it