lunedì 30 novembre 2015

La blogger del Caribe



Ora parlo del Costarica
che la cosa s'è avvizzita
e de Cuba me so rotta
quand'è cruda quand'è cotta.

Son la blogger di gran moda
con la testa molto soda
se mi gira vo' in Polonia
compro l'acqua di colonia.

Un mio libro vuoi comprare?
Quanti dollari pagare?
Io ti scrivo anche sul muro
basta un reddito sicuro.

Pure il Nobel mi puoi dare
ma non so che cazzo fare
son la blogger del Caribe
se tu paghi te fo' ride.

giovedì 26 novembre 2015

Quel gran genio della blogger

 

Il discorso politico a Cuba s'è arenato
dice la blogger che m'aveva incastrato.
Intanto lei è in gita in Perù.
Come mai va fin laggiù?

Sì, viaggiare...
evitando le buche più dure
senza per questo cadere
nelle tue paure.

Quel gran genio della blogger
lei saprebbe cosa fare
con un telefonino in mano
fa miracoli!

Se ne andrebbe in Uruguay
forse in cerca di guai
dove adesso pare sia
la blogger della vita mia.

Lei si dice di sinistra
ma mica fidelista,
e non è contraddittoria
ribadisce senza noia.

Il discorso politico a Cuba s'è arenato.
Ma che me frega, tanto m'han pagato!
Adesso smaschero la dittatura
che non mi fa mica paura!

Viva la Repubblica del dinero,
vengo in Italia, almeno ci spero,
torno a scrivere sul giornale
se no finisce che mi sento male.

Adesso bevo un bel Pampero
e mi sogno un marinero
che mi porti via...
dove vuole la Cia.
 
 

giovedì 19 novembre 2015

Arriva PIOMBINOIR!



Sabato 21 novembre alle ore 16.30 verrà presentato nei locali della Libreria Coop di Piombino, l'antologia di racconti a tema PIOMBINOIR, pubblicata da Edizioni Il Foglio Letterario. La presentazione, inserita all’interno del calendario de I sabati dell’Unitre, sarà a cura di Pablo Gorini. Interverrano l’editore Gordiano Lupi, il curatore Emilio Guardavilla e gli autori dei racconti che compongono la raccolta. Piombinoir completa la trilogia delle antologie a tema di racconti brevi ambientate a Piombino dopo Raccontare Piombino (2013) e Piombino in giallo (2014), anch’esse curate da Emilio Guardavilla. I racconti sono tutti ambientati a Piombino e utilizzano gli strumenti della narrativa di genere per affrontare problemi sociali del nostro territorio. Piombino in giallo ha avuto tre edizioni, conta la partecipazione di uno scrittore come Luigi Carletti, accanto a firme meno note e giovani autori della Val di Cornia. Piombinoir è stata accolta con lo stesso favore dal pubblico e raccoglie storie più crude, viste dalla parte di Caino, mantenendo identica struttura thriller e poliziesca. Siete invitati a partecipare.

GLI AUTORI DI PIOMBINOIR (Pagine 270 - Euro 15)

A. M.
Emilio Guardavilla
Gordiano Lupi
Alessandro Angeli
Nicola Pera
Marco Miele
Simone Giusti
Michele Marchiani
Simone Pazzaglia
Gian Marco Fontani
Alessandra Simonatti
David Marsili
Paolo Ferrari
Pier Francesco Sica
Paolo Silvestri
Mauro Ticciati
Umberto Bartoli
Valentina Micheli
Irene Rossi
Carlo Saffioti
Liana Capolupi
Rita Gallarate


Emilio Guardavilla non è piombinese di nascita ma scrive di Piombino e del mare, nella maggior parte dei casi contemporaneamente. Giornalista indipendente e scrittore con all’attivo due pubblicazioni autonome – Il lessico della Talassa, Graus Editore 2009 e Uomo a mare, Del Bucchia Editore 2012 – ha curato per Il Foglio Letterario le antologie Raccontare Piombino (2013) e Piombino in giallo (2014). Completa la trilogia del racconto breve con Piombinoir, una raccolta in cui la città, grazie alla fervida immaginazione dei suoi autori, mostra il suo aspetto più macabro e paventato così come attuale e facilmente pronosticabile. Il lettore più sensibile non potrà né ammettere né persuadersi che la sua emotività non sia mai stata turbata dalle paure o dalle brame, dalle angosce o dalle pulsioni che infiammano e detonano in almeno uno dei ventidue racconti ambientati per le strade della sua tanto amata città

Piombino diventa Piombinoir grazie a ventidue autori del comprensorio che ambientano le loro storie in città, nel centro storico o al porto; nelle spiagge, nelle colline dell’entroterra o in quelle delle isole dell’arcipelago. Ventidue scrittori che per mestiere o per passione scavano il presente ed il passato del promontorio nella speranza e nel timore di ritrovare, con il coraggio delle loro penne, ciò che un tempo hanno deciso, senza saperlo, di rifuggire.
dalla prefazione di Emilio Guardavilla

 

mercoledì 11 novembre 2015

Pulp in salsa pisana



Il Pisa Book Festival 2015 saluta la conferma di un nuovo vero editore toscano come Marchetti - non ce ne sono mai troppi! - e il ritorno di una collana pulp, in un periodo in cui la narrativa di pronto consumo non va molto di moda. Simone Giusti è il direttore - ideatore di una collana che inaugura con un suo testo insolitamente breve, ambientato in una Pisa popolata da tossici a caccia di dosi e presidenti del consiglio in vena di pubblici comizi. Devo dire che la storia un po’ la conoscevo, ché Simone Giusti utilizza il plot di un racconto edito in Piombinoir (Il Foglio Letterario, 2015) come base della nuova pubblicazione ambientata all’ombra della Torre pendente. Sapevo abbastanza di Jimbo, tossico in crisi d’astinenza come ce ne sono molti in provincia, in fondo un buono, colpevole soltanto della sua stupidità. Conoscevo la grassa prostituta albanese Fatjona e in parte anche il pizzaiolo spacciatore, così come ricordavo un discorso alla nazione da parte del Presidente del Consiglio, solo che si svolgeva nel piazzale del porto di Piombino. Giusti rielabora il tutto in salsa pisana, condendo l’intreccio - vera anima del pulp! - con uno stile secco e asciutto, per niente letterario (ci mancherebbe altro!) come pretende la narrativa di genere, usando una lingua vicina al parlato. Un racconto che si divora con rapidità, simile a una sceneggiatura per un fumetto, ma con una ben precisa ragion d’essere nella descrizione della realtà contemporanea, per niente edulcorata e mai così vera. Marchetti Editore e Simone Giusti cercano giovani talenti pulp da pubblicare. Il programma prevede quattro uscite all’anno, proprio come se fosse una rivista stampata su carta scadente, dotata di una grafica accattivante e smaliziata, creata da Gabriele Simili. Cosa aspettate a proporvi? La mail è info@marchettieditore.it. Ma prima leggete il numero uno della collana, avvicinatevi al pulp da lettori, quindi mano al computer e picchiate forte su quei tasti, maledetti aspiranti scrittori! Scusate, mi sono lasciato prendere la mano dal pulp…
 
Simone Giusti
Pisa Connection
Marchetti Editore – Pag. 110 – Euro 10

lunedì 9 novembre 2015

Un pessimo libro racconta L'Avana



Confesso un peccato di vanità. Ho comprato questo libro perché mi cita in alcune pagine come un autore che ha fatto conoscere in Italia molti scrittori cubani. E poi, forse, l’avrei comprato comunque, un’intera biblioteca della mia casa è dedicata a libri di cultura cubana e letteratura caraibica. Grande è stata la mia sorpresa quando mi sono accorto che Lorenzo Pini non solo mi cita, ma mi copia per pagine e pagine, soprattutto quando parla del rapporto tra gli scrittori e la capitale cubana. Utilizza diverse mie traduzioni senza citarmi, ma questo sarebbe il meno, se non confondesse Fuera del juego – una raccolta di poesie – con uno scritto in prosa, da me ritrovato e tradotto, di Heberto Padillla. Aggiungo che viene citato a piene mani Alejandro Torreguitart Ruiz, da me scoperto e tradotto in Italia, senza mai far riferimento al traduttore. Guarda caso tutte le citazioni letterarie tratte da Abilio Estévez, Pedro Juan Gutierrez, Zoé Valdés, sono identiche a quelle che riporto nei miei libri e in diversi scritti pubblicati su Internet. La mia vanità è soddisfatta. Non credevo di essere così importante da vedere la mia modesta opera saccheggiata e riprodotta in un testo edito da Odoya. A parte questo Lorenzo Pini completa il suo libro avanero con il supporto del lavoro di Danilo Manera e con molte notizie estrapolate dalle tante guide su Cuba reperibili sul mercato. Al termine della lettura ci rendiamo conto di aver letto un testo ben confezionato dall’editore - che lo arricchisce con foto, bibliografia e indice dei nomi - ma completamente privo di cuore. Lorenzo Pini ha vissuto L’Avana nella sua realtà più intima, oppure ha fatto un rapido viaggio da turista e si è messo a scopiazzare il lavoro altrui per redigere un testo informativo?  La domanda è retorica. L’Avana - Ritratto di una città è un testo senza cuore, privo di nerbo e sentimento, un lavoro compilativo e didascalico, enciclopedico e arido come una giuda turistica. Si poteva fare di meglio. Infine, venti euro per 300 pagine in carta riciclata, senza una foto a colori, è un prezzo esorbitante.
 
Lorenzo Pini
L’Avana - Ritratto di una città
Odoya – Pag. 300 – Euro 20,00