Il mondo è in
trepida attesa
Il nuovo periodico
digitale di Yoani Sánchez si chiamerà 14ymedio,
conterrà la Y che ha accompagnato la vita da blogger della filologa cubana e
metterà in luce il fatto che la redazione si riunisce al piano 14 (casa di
Yoani) e che il giornale nasce nel 2014. Il giorno di prima pubblicazione è
stato fissato nel 21 maggio.
Generación Y – che per fortuna non devo più tradurre – anticipa parte del gioco che la blogger sta mettendo in campo, perché parla di un’intensa attività della Sicurezza di Stato contro alcuni collaboratori del nascente periodico. Non ci sono prove che le minacce paventate dalla blogger corrispondano a realtà e non vediamo cosa possa temere il regime dei fratelli Castro. 14ymedio sarà un periodico digitale che nessuno leggerà, il cubano medio non avrà molte possibilità di consultare una rivista scaricabile accedendo a Internet. Il periodico di Yoani Sánchez andrà a unirsi ad altri siti Internet che dall’esilio raccontano la vita cubana, avvalendosi anche di collaboratori che vivono sull’Isola. Sono molti ormai (Cafè Fuerte, Diario De Cuba…) e non serviva la blogger più premiata del mondo per aprirne un altro, inutile e farlocco, come ho già avuto modo di definirlo.
Yoani Sánchez ci tiene a rimarcare la sua indipendenza e a far sapere al mondo - tramite la sua voce ufficiale Martí Noticias, vero simbolo d’indipendenza… - che lei non si iscriverà mai a un partito politico, perché una giornalista deve essere autonoma. Peccato che alla storiella dell’indipendenza non creda più nessuno e che l’unico dubbio sul suo conto riguardi soltanto il nome del mandante. Ma in retorica Yoani è preparata, l’ha dimostrato a sufficienza, ripetendo concetti mandati a memoria e riciclati fino alla noia. Consigliamo alla blogger di scrivere qualcosa di nuovo su 14ymedio, oppure di astenersi dal farlo, visti gli sconcertanti risultati dell’ultimo anno di Generacíon Y, che hanno ospitato post sul grave problema delle fontane che non zampillano oltre a un sacco di seconde e terze visioni di vecchi scritti degli anni precedenti. Yoani Sánchez è una scrittrice pluripremiata che in 7 anni di attività ha prodotto soltanto due paginette a settimana. Asciughiamole il sudore. Chi vi scrive in sette anni ha pubblicato circa 20 volumi (di vario genere, da Cuba al cinema, passando per romanzi), scritto centinaia di articoli e tradotto una decina di libri di autori cubani. Però la blogger cubana è una scrittrice. Non solo, è anche una giornalista (diplomata dove?), un’opinionista, una maitre a penser. Dimostrazione di dove possa arrivare la pubblicistica internazionale e di come sia possibile creare un mostro onnipotente capace soltanto di fare danni. Mi rammarico soprattutto di aver partecipato – in buona fede – per troppi anni a tale circo mediatico.
Generación Y – che per fortuna non devo più tradurre – anticipa parte del gioco che la blogger sta mettendo in campo, perché parla di un’intensa attività della Sicurezza di Stato contro alcuni collaboratori del nascente periodico. Non ci sono prove che le minacce paventate dalla blogger corrispondano a realtà e non vediamo cosa possa temere il regime dei fratelli Castro. 14ymedio sarà un periodico digitale che nessuno leggerà, il cubano medio non avrà molte possibilità di consultare una rivista scaricabile accedendo a Internet. Il periodico di Yoani Sánchez andrà a unirsi ad altri siti Internet che dall’esilio raccontano la vita cubana, avvalendosi anche di collaboratori che vivono sull’Isola. Sono molti ormai (Cafè Fuerte, Diario De Cuba…) e non serviva la blogger più premiata del mondo per aprirne un altro, inutile e farlocco, come ho già avuto modo di definirlo.
Yoani Sánchez ci tiene a rimarcare la sua indipendenza e a far sapere al mondo - tramite la sua voce ufficiale Martí Noticias, vero simbolo d’indipendenza… - che lei non si iscriverà mai a un partito politico, perché una giornalista deve essere autonoma. Peccato che alla storiella dell’indipendenza non creda più nessuno e che l’unico dubbio sul suo conto riguardi soltanto il nome del mandante. Ma in retorica Yoani è preparata, l’ha dimostrato a sufficienza, ripetendo concetti mandati a memoria e riciclati fino alla noia. Consigliamo alla blogger di scrivere qualcosa di nuovo su 14ymedio, oppure di astenersi dal farlo, visti gli sconcertanti risultati dell’ultimo anno di Generacíon Y, che hanno ospitato post sul grave problema delle fontane che non zampillano oltre a un sacco di seconde e terze visioni di vecchi scritti degli anni precedenti. Yoani Sánchez è una scrittrice pluripremiata che in 7 anni di attività ha prodotto soltanto due paginette a settimana. Asciughiamole il sudore. Chi vi scrive in sette anni ha pubblicato circa 20 volumi (di vario genere, da Cuba al cinema, passando per romanzi), scritto centinaia di articoli e tradotto una decina di libri di autori cubani. Però la blogger cubana è una scrittrice. Non solo, è anche una giornalista (diplomata dove?), un’opinionista, una maitre a penser. Dimostrazione di dove possa arrivare la pubblicistica internazionale e di come sia possibile creare un mostro onnipotente capace soltanto di fare danni. Mi rammarico soprattutto di aver partecipato – in buona fede – per troppi anni a tale circo mediatico.
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