Il dissidente cubano Guillermo Fariñas, premio Sacharov 2010 del Parlamento Europeo, mercoledì 26 gennaio è stato arrestato e condotto presso una stazione di polizia di Santa Clara, dove è rimasto detenuto sino alla mattina di giovedì.
Fariñas era uscito di casa insieme a un gruppo di persone che frequentano lezioni di giornalismo presso la sua residenza e si era diretto in un luogo dove era in corso lo sfratto di una famiglia, secondo quanto riferito dalla madre.
“Il psicologo e giornalista indipendente insieme alle 15 persone che erano con lui sono state condotte in varie stazioni di polizia e per diverse sono rimasti in stato di fermo”, hanno riferito Reinaldo Escobar e Yoani Sánchez, a mezzo internet e tramite Twitter. Escobar ha aggiunto che Fariñas è stato arrestato mentre stava praticando “un’azione civile e non politica, in difesa di una madre incinta con i suoi due figli, che stavano per essere sfrattati nella calle Toscano 474, in Santa Clara, capoluogo della provincia di Villa Clara”.
Per fortuna si è trattato di una detenzione temporanea, ma resta l’abuso dei diritti umani, come ha detto il portavoce della Comisión Cubana de Derechos Humanos y Reconciliación Nacional (CCDHRN), Elizardo Sánchez.
Lo scorso 24 febbraio, dopo la morte del dissidente Orlando Zapata Tamayo in seguito a un digiuno durato 85 giorni, Guillermo Coco Fariñas era sceso in sciopero della fame per pretendere la liberazione dei prigionieri politici in gravi condizioni di salute. Ha abbandonato la lotta non violenta lo scorso 8 luglio, dopo che il governo cubano aveva annunciato la liberazione di 52 dissidenti appartenenti al gruppo dei 75, condannati nel 2003, frutto di un inedito dialogo aperto nel maggio scorso con le gerarchie della Chiesa cattolica cubana.
Niente di nuovo sotto il sole. Se qualcosa sta cambiando in campo economico - e dobbiamo ancora vedere i frutti delle riforme - non pare esserci nessuna evoluzione della dittatura cubana verso un sistema di libertà e diritti umani.
Gordiano Lupi
Nota: Nella vignetta che Jardim disegna oggi per El Nuevo Erald vediamo Fidel Castro osservare le proteste tunisine e commentare con preoccupazione:
Vignetta 1: - Mummia, popolo, stanchezza, ribellione…
Vignetta 2: Oh, oh!
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