Mapa dibujado por una espía
Mappa disegnata da una spia
Raimond L. Souza, biografo di Guillermo Cabrera
Infante, autore del fondamentale testo Two
island: many worlds, sostiene che il nostro autore avrebbe scritto Mapa dibujado por una espía nel 1973, al
termine di una lunga crisi creativa, per uscire da un periodo di depressione.
Grazie a quel testo l’autore di Tre
tristi tigri xsarebbe riuscito a esorcizzare i fantasmi del passato e a
riprendere il suo lavoro letterario. Questa spiegazione non mi convince molto. Le
vicende narrate risalgono al 1965, raccontano le fasi della sua rottura
pubblica con il regime, dopo il caso
Padilla, resa esplicita dall’intervista rilasciata al settimanale argentino
Primera Plana. Guillermo lascia il
Belgio, molla gli incarichi per conto del governo cubano, vive per un certo
periodo a Madrid, quindi si stabilisce definitivamente a Londra. Questa Mappa disegnata da una spia - il nostro
autore sarebbe la spia - sembra quasi vomitata, scritta di getto per un
irrefrenabile impulso, nel 1968, subito dopo le vicende narrate.
Itaca vuelta
a visitar, doveva essere il titolo
del libro. E se mai qualcuno avesse l’ardire di pubblicare in italiano questa triste
cronaca di un sogno infranto, non ci sarebbe
titolo migliore di Ritorno a Itaca.
Cabrera Infante, novello Ulisse che fa ritorno in patria, anche se non è come
l’eroe greco, la sua Penelope l’attende in Belgio, inoltre vede la sua terra troppo
cambiata per convincersi a restare. E decide per la fuga. Mapa è un titolo escogitato dopo, anche se il testo è incompiuto,
lo stesso autore non era contento dello stile, a volte troppo diretto, in certi
casi troppo denso. In realtà questo inedito riscoperto tra le carte di Cabrera
Infante da Miriam Gómez non è un testo letterario, non ha niente a che vedere
con la miglior narrativa dello scrittore di Gibara. Mancano il tipico umorismo,
l’ingegno verbale, i giochi di parole, in definitiva leggiamo una cronaca dei
fatti più che un romanzo. A tratti ci chiediamo persino se l’abbia scritto lui,
di solito così geniale e originale, mentre per una volta si rivela comprensibile
a tutti. Mapa dibujado por una espía è
un libro triste e malinconico perché è la storia di una grande disillusione. Lunes è costretta a chiudere e un gruppo
di intellettuali problematici per il regime viene allontanato dall’Avana.
Guillermo Cabrera infante è nominato addetto culturale presso l’ambasciata
cubana in Belgio e proprio in quel periodo scrive Tre tristi tigri, libro grazie al quale vince il premio Biblioteca
Breve. Carlos Franqui - che vive all’Avana - chiama Guillermo: “Tua madre sta
morendo”, dice. Lui vola a Cuba, ma non fa in tempo a vedere la madre viva.
Assiste al funerale e subito dopo progetta di rientrare in Europa portandosi
via le due figlie avute dalla prima moglie. Non è possibile. Il Ministero delle
Relazioni Estere vuol parlare con lui e sapere perché ha deciso di ripartire
per l’Europa. Comincia un vero e proprio incubo kafkiano che trattiene lo
scrittore a Cuba per oltre quattro mesi. Guillermo comprende che il suo paese
sta scivolando verso una china pericolosa, si sta distruggendo sotto il peso
del totalitarismo. Tomás Eloy Martínez intervista Cabrera Infante nel luglio
1968, lui si confida come un precursore della dissidenza, un testimone della
disillusione. “Conosco bene i rischi che sto correndo. Ho appena schiacciato il
campanello che metterà in funzione la Straordinaria ed Efficace Macchina per
Fabbricare Calunnie. Conosco alcuni che in passato hanno subito i suoi effetti:
Trotski, Gide, Koestler, Orwell, Silone, Richard Wright, Milosz…”.
Guillermo Cabrera Infante sapeva che Cuba gli sarebbe
rimasta nel cuore per tutta la vita, anche se non l’avrebbe più rivista. Per
questo ha scritto Mappa disegnata da una
spia, anche se in vita non l’ha mai pubblicato. Per comporre la cartografia intima di un congedo.
Gordiano
Lupi
www.infol.it/lupi
Mapa dibujado por una espía
Galaxia gutemberg – Circulo de Lectores
Barcellona - Pag. 396
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