Gordiano Lupi - L’Avana amore mio - Taccuino avanero e storie cubane - Il Foglio - Pag. 180 - Euro 12
ISBN 9788876066085
Raccontare L’Avana attraverso le pagine dei suoi scrittori:
Carpentier, Piñera, Gutiérrez, Valdés, Estevez... E nella seconda parte una
selezione di storie cubane. Un libro di viaggio, una passeggiata per L’Avana
più vera e cadente, meno turistica e più cubana. “Non posso essere fedele a una causa persa, ma posso esserlo a una città
perduta. Questa è L’Avana di Cabrera Infante: una città perduta che lo
scrittore non riesce a ritrovare. Forse era proprio quello che temeva,
scriveva di Cuba per esorcizzare la paura di morire prima di rivedere il suo
mare. Povero Cabrera Infante, morto tra la nebbia di Londra sognando un bambino
che si arrampica come un gatto su una palma reale. L’Avana per un infante defunto suona adesso come un titolo
beffardo, un sogno irrealizzabile di rivedere palazzi e porticati, guaguas affollate, biciclette e
Chevrolet sul lungomare, Lada e sidecar
che sfidano buche sul selciato, sensuali trigueñas
e mulatte dai fianchi larghi. Niente è più possibile, resta solo la fedeltà a
una città perduta, espressa in milioni di parole gettate in faccia al vento e
disperse tra le braccia della storia”. L’Avana,
io non so se ritorneranno quei tempi/ L’Avana, quando cercavo la tua luna sul
Malecón/ L’Avana, quando potrò vedere di nuovo le tue spiagge/ L’Avana, e
rivedere le tue strade sorridere/ L’Avana, nonostante le distanze non ti
dimentico/ L’Avana, per te sento la nostalgia del ritorno (da Zoé Valdés, La vita intera ti ho dato).
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