Gloria Guida – Il sogno biondo di una generazione – Pag. 260 – Euro 15 – Edizioni Il Foglio, 2015 -Filmografia e introduzione a cura di Roberto Poppi. Foto originali di Giacomo Di Niccolò.
È il 28
febbraio 1974 quando, per la prima volta, compare sugli schermi italiani Gloria
Guida. Nessuno la conosce, a parte qualche appassionato di canzonette. È
bellissima, giovanissima e tutti si innamorano di lei. La critica non si
entusiasma più di tanto per quel suo film diretto da un quasi esordiente Mario
Imperoli e le commissioni di censura capiscono che da lì in poi dovranno fare
gli straordinari. Per la ragazza di Merano comincia un tour de force che la
vedrà protagonista di ben ventisette pellicole in soli otto anni. Minorenne, in
blue jeans, novizia, liceale, ragazza alla pari, affittacamere e infermiera di
notte. Ma anche meravigliosa e matura commediante in film di Steno, Capitani,
Corbucci e Risi. Poi ci penserà Johnny Dorelli a portarcela via, anche se non
del tutto. Fra quelli che s'innamorano di lei c'è un ragazzino: Gordiano Lupi
da Piombino che oggi, più di quarant'anni dopo, quasi per un debito di
riconoscenza decide di farle un regalo per il suo compleanno, un metaforico
mazzo di rose i cui delicati petali sono fogli di carta. Per lei, Gloria Guida.
Che è sogno e poesia (perché gli occhi di Gloria e non solo quelli, sono sogno
e poesia). Rimpianti di un tempo che non tornerà più, amore cinefilo
incondizionato e amore tout court. Questo libro è un omaggio alla divina dallo
sguardo dolce e assassino, con il viso stupendo di un angelo tentatore e il
corpo che è perfezione d'artista
Ci sono sogni più lunghi della notte. Potrebbe essere il primo verso di una poesia. Il sogno di Gordiano Lupi (ma non solo il suo), da quando ancora giovinetto fu folgorato dalla bellezza sublime di una quasi sconosciuta ragazzina poco più grande di lui apparsa d’improvviso sul telo bianco di un cinematografo, è più lungo di mille e mille notti. La ragazzina quasi minorenne si chiamava Gloria. Si chiama Gloria. Si chiamerà e sarà per sempre Gloria. Sogno e poesia (perché gli occhi di Gloria, e non solo gli occhi, sono sogno e poesia), rimpianti di un tempo che non tornerà più, amore cinefilo incondizionato e non solo cinefilo, si fondono e confondono mirabilmente in questo libro che è omaggio a lei, la divina dallo sguardo dolce e assassino, il volto di un angelo tentatore e il corpo che è perfezione d’artista. Gloria Guida, all’anagrafe è di Merano. Ma è poi diventata bolognese (casalecchiese…) come chi vi scrive. Un po’ di sano campanilismo non guasta, neppure nelle presentazioni. Gordiano Lupi, non contento di averle dedicato – almeno in parte – un primo libro anni fa (Le dive nude, pubblicato da Profondo Rosso) e in tempi recenti l’e-book Gloria Guida – La Marilyn Monroe degli anni ’70, riprende quest’ultimo lavoro, lo rivede, lo integra e – che il dio della settima arte gliene renda merito – decide oggi di pubblicarlo in libro con i fogli di carta. Da sfogliare e assaporarne il profumo. (dalla prefazione di Roberto Poppi).












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