lunedì 2 aprile 2012

Riflessione di Fidel Castro: Tirannia USA e barbarie contro gli indignati



Il leader cubano Fidel Castro ha detto che gli Stati Uniti stanno imponendo "la più brutale e pericolosa tirannia" che l'umanità abia mai conosciuto. Inoltre ha criticato le "barbarie" che vengono commesse in quel paese e nelle nazioni europee contro i movimenti sociali, noti come "gli indignati".

Gli Stati Uniti "impongono al mondo la più brutale e pericolosa tirannia che la nostra fragile specie abbia mai conosciuto" e "le precedenti attività" di quel paese e "dei suoi alleati" mettono in evidenza "tutte le malefatte commesse da loro e dai loro complici", ha scritto Castro In una Riflessione intitolata "Il mondo meraviglioso del capitalismo", pubblicata lunedì 2 aprile sul Granma.

"Le città più importanti degli Stati Uniti e dell'Europa sono il teatro di continue battaglie campali tra i manifestanti e una polizia ben addestrata e attrezzata, munita di carri blindati e caschi, che somministra pugni, spintoni, pedate e gas lacrimogeni a donne e uomini, un comportamento violento che non risparmia neppure gli anziani", continua l'articolo. "Fino a quando potranno andare avanti simili barbarie?", si chiede Fidel Castro, 85 anni, ritirato dal potere dal luglio 2006 per motivi di salute.

L'ex Comandante ha aggiunto che "il mondo capitalista vive di feticci inutili come televisori da un milione di collari, telecamere, auto di grossa cilindrata, imbarcazioni da nababbi, persino sottomarini privati". Fidel Castro ha terminato con ironia: "Il capitalismo, cari compatrioti, è una cosa davvero meravigliosa! La nostra colpa è quella di non fare in modo che ogni cittadino possieda un sottomarino privato".

Le considerazioni dell'ex leader maximo potrebbero essere anche condivisibili, se non provenissero da un personaggio compromesso con un potere politico che dal 1959 nega libertà di stampa, di pensiero, di associazione, di movimento, di iniziativa economica e che viola sistematicamente i diritti umani dei cittadini. Inoltre, quanto a repressione dei manifestanti, Cuba non è seconda a nessuno. Basti pensare agli arresti preventivi, alla persecuzione contro le Damas de Blanco, ai prigionieri politici e ai recenti scioperi della fame finiti tragicamente. L'ironia di Fidel Castro pare fuori luogo, a meno che non si tratti di un vaneggiamento senile.

Gordiano Lupi

5 commenti:

  1. Si, l'ironia di Fidel Castro e riuscita a chiedere il Papa quando loro due si sono trovati a L'Avana adesso: "Ma, il Papa, che cosa fa?"...... Una domanda veramente brillante e carica di sarcasmo.

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  2. Io sto con Fidel...tutto a Cuba sarebbe andato bene se non ci fosse stato l'embargo voluto dagli USA che ancora oggi strangola la già poverissima popolazione Cubana!!!

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  3. semplicistico, purtroppo, magari fosse così... l'embargo è la scusa con cui il regime giustifica la mancanza di libertà... se l'avessero tolto 20 anni fa, il comunismo cubano sarebbe morto... altro errore USA...

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  4. "la già poverissima popolazione cubana", una vera assurdità... negli anni 50 gli italiani emigravano a Cuba in cerca di lavoro... mai sentito parlare dei calzolai di castrovillari (cosenza)che emigravano all'avana? e la tv a colori che a cuba avevano molti anni prima di noi? la cuba di batista era il regno dell'ingiustizia e delle sperequazioni sociali ma non era un paese povero... la cuba di castro è un paese povero e non ha risolto il problema ddella mancanza di libertà... anzi, l'ha aggravato!

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