di Félix Luis Viera
(Premio David di Poesía 1976)
La patria è un'arancia, edito da Il Foglio letterario in Italia, il miglior libro di Felix Luis Viera in campo poetico. Traduzione di Gordiano Lupi.
Queste tre poesie che traduciamo e riproduciamo per il lettore italiano sono le sole che Felix Luis Viera (Santa Clara, Cuba, 18 agosto 1945) seleziona dalla sua opera prima Una melodía sin ton ni son bajo la lluvia - Una melodia senza tono né suono sotto la pioggia (Premio David di Poesia UNEAC, 1976 - Ediciones Unión, Cuba). Il libro è stato pubblicato a Cuba quando Viera aveva 31 anni, la tematica di molte liriche è filo rivoluzionaria. Per questo motivo l’autore - in esilio in Messico da molti anni -, compiendo una ricostruzione della sua opera poetica, desidera dissociarsene. (Gordiano Lupi)
Mi coronel
Mi coronel siempre fue bravo
en la pelea.
Cabalgaba cerca de las nubes
desflecado y aguerrido.
Con cien heridas mortales diarias
mi enorme, mi guapo coronel,
no daba tregua ni reposo
y para él todos eran enemigos.
Mi coronel fue invicto
nadie calcula en cuántos lances.
Hasta que una tarde inexplicable
halló su vencedor
y con la mirada humedecida
lo miré partir para siempre
más allá de mis ojos y mis manos.
A bolina se fue mi coronel
y todavía sostengo su pita entre mis
dedos.
marzo de 1969
Il mio colonnello
Il mio colonnello sempre fu audace
in battaglia.
Cavalcava a un passo dalle nubi
distrutto e agguerrito.
Con cento ferite mortali quotidiane,
il mio immenso, il mio stupendo colonnello,
non concedeva tregua né riposo
e per lui tutti erano nemici.
Il mio colonnello uscì vincitore
da una serie incalcolabile di scontri.
Fino a quando una sera inspiegabile
incontrò il suo vincitore
e con sguardo languido
lo vidi partire per sempre
oltre i miei occhi e le mie mani.
Nel vento volò via il mio colonnello
e ancora trattengo il suo ricordo tra le mie
dita.
marzo del 1969
Inmortalidad
A Luis, a sus dos años
Vienes de mis raíces
rápido como un golpe del amor.
Preguntas sobre algo
que está por descubrir.
Matas de un solo y verdadero
golpe de tu espada
a cien enemigos nuestros de cada día.
Pero una vez, espada y papalote,
serán, como los míos,
ceniza dolorosa entre tus ojos.
Entonces amarás intensamente como todos
a alguna muchacha una tarde de lluvia,
apresarás sus cabellos desesperados
entre el viento gris de las ventanas.
Entonces te explicarás algunas dudas
y otras crecerán como la yerba de junio
(el amor como siempre).
Entonces golpearás
el filo duro y jugoso de la vida,
y otro, como tú, aleará besando
tus rodillas. Y el hombre
seguirá su canto triunfal
sobre la tierra.
septiembre de 1969
Immortalità
A Luis, per il suo secondo compleanno
Provieni dalle mie radici,
rapido come un guizzo d’amore.
T’informi su cose
che stai per scoprire.
Uccidi con un solo e vero
colpo della tua spada
cento nemici nostri d’ogni giorno.
Ma una volta, spada e aquilone,
saranno, come i miei,
cenere dolorosa tra i tuoi occhi.
Allora amerai intensamente come tutti
una ragazza qualsiasi in una sera di pioggia,
catturerai i suoi capelli disperati
tra il vento triste delle finestre.
Allora ti chiarirai diversi dubbi,
ma altri cresceranno come erba di giugno
(l’amore come sempre).
Allora colpirai
il bordo duro e concreto della vita,
e un altro, come te, si unirà baciando
le tue ginocchia. E l’uomo
proseguirà il suo canto trionfale
sulla terra.
Settembre del 1969
Ley
A mi limonero lo he visto crecer
orgulloso en el traspatio anémico.
Esplendorosamente verde mi limonero
enciende la ventana como un desafío.
Trabajo me costó la semilla
germinando,
el cuido contra el viento y las hormigas.
Y encima de todo paciencia.
Y encima de todo esperanza.
Pero ahora es una justa realidad
para los ojos y el olfato.
Con todo esto no quiero insinuar,
hijos de perra,
mi tremendo dolor llegado el caso,
pues sepan que si me rompen ese árbol,
ahora mismo en este instante
miles de manos andan sembrando miles
de limoneros.
Eso me reconforta,
me despreocupa por completo.
noviembre de 1971
Legge
Ho visto crescere il mio limone
orgoglioso nel cortile anemico.
Splendidamente verde il mio limone
illumina la finestra come una sfida.
Fatica mi costò il seme
germogliando,
la cura contro il vento e le formiche.
E soprattutto pazienza.
E soprattutto speranza.
Ma adesso è una giusta realtà
per gli occhi e l’olfatto.
Con tutto questo non voglio alludere,
figli di cagna,
al mio tremendo dolore se dovesse accadere,
sappiate che se mi abbattete quell’albero,
proprio adesso, in questo istante,
migliaia di mani semiranno migliaia
di limoni.
Tutto ciò mi conforta,
mi toglie ogni preoccupazione.
novembre del 1971
Felix Luis Viera ha pubblicato in Italia: Il lavoro vi farà uomini (L'ancora del Mediterraneo), La patria è un'arancia (Il Foglio Letterario).
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