lunedì 29 luglio 2013

Leadership

di Yoani Sanchez 


da www.lastampa.it/generaciony
 
Noel rimette in sesto le pale di un ventilatore. Ha il suo piccolo laboratorio in un porticato del quartiere Cerro. Ripara ferri da stiro elettrici, frullatori, rimette a nuovo i motori obsoleti e quando capita anche le pentole per cuocere il riso e gli scaldabagni. Non è un lavoro che fa guadagnare molto. Parte dei clienti gli chiedono servizi a credito e dopo non si fanno più vedere; altri vogliono pagare a rate ma non finiscono di pagare. Tuttavia, oltre a un minimo sostentamento, quel lavoro procura a Noel un’esperienza unica. Ogni giorno, si trova a contatto con la gente, con molta gente. Parla, discute, gli raccontano cosa hanno trasmesso i programmi ripetuti dall’antenna parabolica illegale, soprattutto ascolta, apre gli orecchi e sente quel che gli dicono. Per questo motivo nella sua piccola stanza piena di grasso e cavi si è trasformato in un interprete di opinioni, in un leader nato, apprezzato per le sue capacità e rispettato per le sue parole.
Cuba è piena di gente come Noel, anonima, semplice, che conosce la realtà a un livello che nessun ministro potrebbe eguagliare, neppure ricorrendo ai consulenti più competenti. Persone che non si vedono sugli schermi televisivi e non sono un numero nelle parate, ma possiedono il carisma naturale e il giusto collegamento con la popolazione per guidare i cambiamenti. Per il momento conosciamo solo le persone con le quali cui abbiamo interagito e che abbiamo incontrato personalmente, ma sono molte di più. Non redigeranno mai un piattaforma politica, ma conoscono a menadito i problemi più urgenti che riguardano la nostra società. Non firmeranno una richiesta per esigere miglioramenti sul tema dei diritti umani, non apriranno un blog, non praticheranno il giornalismo indipendente o la giurisprudenza autonoma. La parola “attivista” li spaventa e chiamarli oppositori metterebbe fine alla vita che conducono adesso. Sono - senza bisogno di dirlo - tutto questo e molto di più. Sono cittadini coscienziosi, che hanno a cuore la situazione del loro paese.

Il futuro della nostra nazione sarà condizionato da cubani come questi. Vedremo arrivare alla sfera pubblica tante persone che oggi si trovano tra un ufficio e un laboratorio, davanti a un’aula o intenti a riempire moduli in qualche amministrazione statale. Quando capiranno che sarà possibile esprimere pubblicamente le loro opinioni, verranno fuori da ogni parte. Quando decideranno di fare quel passo sarà importante che non trovino diffidenza né volontà polemica, ma soltanto il nostro abbraccio. Perché mentre Noel ripara una pala rotta di un ventilatore, io sento che un giorno avrà anche la capacità di unire i pezzi divisi e in frantumi della nostra realtà. Metterà la stessa attenzione con cui attacca il materiale plastico e prepara il motore nella leadership sociale che domani potrà esibire.  

Traduzione di Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi

Nessun commento:

Posta un commento