giovedì 14 novembre 2013

Il mio gattino Acetino



di Yoani Sanchez
da http://lageneraciony.com/
 
  
Alla memoria di Teresita Fernández.

Perché quella canzone del gattino Acetino ci penetrava così tanto l’anima? Non credo che la risposta sia da cercare nel panorama audiovisivo infantile che caratterizzava gli anni Settanta e Ottanta, occupato quasi completamente dalle produzioni Made in URSS o di altri paesi dell’Europa Orientale. Non credo sia merito neppure di un’indiretta allusione alla ricerca della propria identità, già magistralmente descritta nel Brutto Anatroccolo di Hans Christian Andersen. No, non erano soltanto questi i motivi che ci spingevano a ripetere quel motivetto orecchiabile.
La storia di Acetino, il gatto salvato dalla strada, presentava quel lato sensibile e dolce che mancava a tanti disegni animati di stampo socialista. Questi ultimi erano di sicuro sobri, tragici e istruttivi, ma erano carenti di quel melodramma composto da pennellate di umorismo e di ridicolo che caratterizza l’identità cubana. A partire dal nome - diminutivo di quel condimento acido usato in cucina -  lo spelacchiato felino ci imponeva al tempo stesso di amarlo e di ridere di lui. Era davanti ai nostri occhi una storia di rifiuto, redenzione e cambiamento. Acetino finiva per trasformarsi in ciò che nessuno avrebbe mai creduto: una mascotte bella e felice che affondava placidamente i suoi baffi nel latte. 
Difficile non identificarsi con il gattino “brutto e macilento” raccolto per strada, quando eravamo in molti a sentire che “fuori” c’era la perdita del nostro io e la fine dell’individualità.  Acetino tornava -  al posto nostro - a stare in casa, stretto dal caldo abbraccio della famiglia e circondato di attenzioni. Lui si era riscattato, mentre noi ci perdevamo. Lui trovava casa, mentre molti di noi andavano incontro a un albergo, un accampamento, un plotone. Lui miagolava alla luna… mentre noi perseguivano un miraggio ideologico.
Per fortuna abbiamo potuto contare sulla sua coda e sul suo amore per il pesce, altrimenti tutto sarebbe stato molto più noioso.

Traduzione di Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi

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