Venid a verlo, se está
muriendo del absurdo, lo llamaban:
“muchacho, atiende, ésta es, hijo mío,
la única fórmula”, pero siguió
buscando el rayo en el doblez de un ala.
“No es eso lo importante —le decían-
mira los números tan claros,
el destino de tantos puesto en esta geometría,
no hay pérdida, hijo mío, no te escapes,
el viento, el frío, el desierto, no
perdonan”, pero siguió
tras la huella
que dejaba aquella abeja en el rocío. “Ah,
muchacho,
no seas tonto,
escucha al tiempo, él no te exime, no acepta
apelación, no vende
boletos de regreso”. Pero siguió
buscando la aguja azul perdida en aquel pez azul en
el
fondo azul de aquel mar azul.
Venid a verlo,
se está muriendo del absurdo,
alegremente se está muriendo del absurdo,
buscándolo en tus ojos, amigo mío, lector,
en el absurdo.
Abril de 1989
Ma continuò
Venite a vederlo, sta
morendo dall’assurdo, lo chiamavano:
“ragazzo, ascolta, questa è, figlio mio,
l’unica formula”, ma continuò
a cercare il fulmine nella piega di un’ala.
“Non è questo l’importante - gli dicevano -
guarda i numeri così chiari,
il destino di tanti affidato a questa geometria,
non puoi perderti, figlio mio, non scappare,
il vento, il freddo, il deserto, non
perdonano”, ma continuò
oltre l’impronta
che lasciava quell’ape nella rugiada. “Ah, ragazzo,
non essere sciocco,
ascolta il tempo, lui non ti assolve, non consente
appello, non vende
biglietti di ritorno”. Ma continuò
a cercare l’ago azzurro perso in quel pesce azzurro
nel
fondo azzurro di quel mare azzurro.
Venite a vederlo,
sta morendo dall’assurdo,
allegramente sta morendo dall’assurdo,
cercandolo nei tuoi occhi, amico mio, lettore,
nell’assurdo.
Aprile 1989
Con mis pies vine caminando.
No deberé nada que no merezca.
Noviembre de 1980
Novembre 1980
Es la espalda donde se apoya la mano
È la spalla dove si appoggia la mano
Aprile 1989
Las promesas que uno hace
Le promesse che si fanno
Novembre l980
Felix Luis Viera è un poeta cubano esiliato in Messico. Gordiano Lupi lo traduce per l'Italia.
Te aclaro
a una tal Ileana
No fueron mis armas garfios ni cuchillos ni
barajas escondidas, sólo
mis
manos.
Nunca de rodillas vine. Ni mucho menos
a codos, a pecho en tierra.
Vine caminando, digo, con mis pies.
Y sin sonrisillas de siervo, sin un
halago
a cambio de un paso más.
Eso —aunque no haya sido ni tan brillante ni tanto
el tramo
recorrido—,
debes estar segura, es mi orgullo superior.
A veces, cuando no supe qué hacer, dónde
el camino,
pregunté al viento, o a la noche, o a una tabla, o
a un hombre humilde, por ejemplo;
y también muchas veces me equivoqué
y pagué caro, en silencio, mirando
como a un animal amigo, mi propio
error.
Eso, te digo, me alegra, entre otras causas
porque si hoy no tengo más
yo mismo soy el culpable
y si tengo lo que tengo
también soy el culpable.
No debo nada que no mereciera.
Ti spiego
a una certa Ileana
Con i miei piedi sono venuto camminando.
Non furono le mie armi ganci né coltelli né
mazzi di carte nascosti, soltanto
le mie
mani.
Non sono mai venuto in ginocchio. Meno che mai
con i gomiti, petto a terra.
Sono venuto camminando, dico, con i miei piedi.
E senza sorrisetti da servo, senza una
lusinga
in cambio d’un passo avanti.
Questo - pure se non sono stato così brillante né tanto
ampia
la strada
percorsa -,
devi essere sicura, è il mio orgoglio supremo.
A volte, quando non ho saputo che fare, dove fosse
il cammino,
ho chiesto al vento, alla notte, a una tavola,
a un uomo umile, per esempio;
e molto spesso mi sono pure sbagliato
e ho pagato caro, in silenzio, osservando
come un animale amico, il mio stesso
errore.
Questo, ti dico, mi rallegra, tra le alre cause
perchè se oggi non possiedo di più
io stesso sono il colpevole
e se possiedo quel che possiedo
ugualmente sono il colpevole.
Non sono debitore di niente che non abbia meritato.
No sarò debitore di niente che non meriterò.
No es el perro
temblorosa,
la cajita donde se guarda la lágrima secreta.
Sólo los millonarios no los necesitan, pero no
los millonarios de monedas, sino
los de la hez.
Es la camisa que nos falta, el café de sorpresa,
el que pone el corazón ante la espada del traidor
nuestro
de cada día.
Mentira, no es el perro,
es el amigo el mejor amigo del hombre.
Abril de 1989
Non
è il cane
tremante,
lo scrigno dove si conserva la lacrima segreta.
Solo ai milionari non serve, non parlo
dei milionari in monete, ma
di quelli in escrementi.
È la camicia che ci manca, il caffè di sorpresa,
colui che pone il cuore davanti alla spada del traditore
nostro
di ogni giorno.
Menzogna, non è il cane,
è l’amico il miglior amico dell’uomo.
Promesas
se inflaman en la noche, desbordan la sábana,
endurecen las almohadas.
Las promesas que uno hace
pastan y se nutren de su propio orine,
crecen dentro de uno como puntas insufribles,
abotonan los párpados, pueden
propinarnos un insomnio inacabable.
Las promesas que uno hace son así
si en realidad
uno es uno
que pesa lo que debe.
Por eso
yo sólo prometo
la paz y la reconciliación que tengo en los
bolsillos.
Noviembre de l980
Promesse
s’infiammano di notte, oltrepassano il lenzuolo,
induriscono i cuscini.
Le promesse che si fanno
pascolano e si nutrono della loro orina,
crescono dentro una persona come lame insopportabili,
serrano le palpebre, possono
propinarci un’insonnia interminabile.
Le promesse che si fanno sono così
se davvero
una persona
soppesa quel che deve.
Per questo
io solo prometto
la pace e la riconciliazione che tengo nelle
mie tasche.
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