lunedì 4 giugno 2012

Lorenzo García Vega (1926 - 2012)


La cultura cubana è un po’ più sola



Il primo giugno scorso è morto all’ospedale di Miami lo scrittore cubano Lorenzo García Vega, uno dei rappresentanti del Gruppo Orígenes. Tra le opere di García Vega, tutte inedite in Italia, citiamo: Rostros del reverso, El oficio de perder, Variaciones a como veredicto para sol de otras dudas, Suite para el espera. Nel 1952 ha vinto il Premio Nazionale per la letteratura. Los años de Orígenes è il suo lavoro più importante, un saggio autobiografico dove racconta uno dei momenti principali della letteratura cubana, la nascita di un gruppo attorno alla rivista Orígenes, fondata e diretta dal grande Lezama Lima. Il saggio è stato pubblicato prima in Venezuela (1979) e successivamente a Buenos Aires. Lorenzo García Vega era nato a Matanzas nel 1926, esule da Cuba nei primi anni Sessanta, per vivere a Madrid, New York e infine a Miami.

Pubblico due brevi testi poetici di Lorenzo García Vega, da me tradotti, di taglio ermetico, ispirati allo stile di Rilke e del cubano Piñera. Trovate gli originali in spagnolo su Diario De Cuba (http://www.diariodecuba.com/de-leer/un-poema-con-rilke-y-otro-con-pinera).


Imitando Rilke, di fronte a un uccello morto

Adesso sei morto, uccello orribile. Eri un uccello nero, e in verità non si sa da quale parte prenderti. Mi ripugni (prendo una paletta, un raccoglitore, ti getto nella spazzatura). E con il dito collego - o esamino - una letteraria linea orizzontale del tempo, o rimango a individuare l’irruzione di una lettura fonte di devozione. Certamente, uccello orribile, sono abbastanza letterato, per dedicarti (in mezzo a questo cortile ibrido) un intero tumulo di citazioni, tradotte in maniera imperfetta. Addio.



Si tratta di una rosa?


L’assenza di una rosa. Cominciamo da questo logoro tema.

Cominciamo.



Dopo, prenderemo nota degli avanzi.

Quanti saranno gli avanzi?



No mi importerà, nella mia deplorevole stupidità,

tornare a occuparmi di altre cose. Che ve ne pare?



Virgilio Piñera - lo so da fonte certa teosofica - si

congeda da noi,

passando da un corpo astrale,

a un altro corpo astrale.



Pubblicatemi, allora, in tutti i colori possibili.



Perché, una volta di più, non so proprio dove andare a parare.

(Traduzioni di Gordiano Lupi)

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