di Alejandro Torreguitart Ruiz
Sì, lo so che sono un burlone, lo dice sempre mio padre quando gli rubo
il Granma per farmi le
sigarette con il tabacco della
bodega, lo dice pure mia madre
quando nascondo la pentola a pressione - quella che ha mandato mia cugina
che vive in Italia e se la passa meglio di noi - e lei non sa come cuocere i
fagioli per il congris di fine
anno. Sono un burlone, è vero, ché se la vita non la prendi a ridere finisce che
ti prende male e allora ogni tanto scrivo - poco, di questi tempi, ché da ridere
c'è poco - e scavo dentro le nostre miserie, di solito ho da far cose più
serie...
L'ultima burla dell'anno la farei volentieri a un dissidente, guarda, così,
tanto per cambiare, ché poi gli amici comunisti dicono che scherzo solo su di
loro e mica va bene, per me son tutti uguali, bersagli da satira, impossibili da
prendere sul serio. In un paese come questo governanti e oppositori pari sono,
fanno ridere, se tu li guardi da fuori - un poco oltre il nostro manicomio - ti
chiedi sogno o son desto? ma poi fai mente locale su quest'isola, dove
conta più un culo di mulatta che tante idee di libertà, e ti rassegni. L'ultima
burla dell'anno la farei a un dissidente a caso, gli manderei un biglietto
omaggio per un volo in qualche parte del mondo, gli direi che ha vinto il premio
viaggiatore spericolato 2013, che ogni tot voli Cubana
de Aviacion ne sorteggia uno gratis, inventerei una
convention sui diritti umani da qualche parte del globo e ce lo
spedirei, magari in Alaska, così si raffredda un pochino la testa e si calma,
ché qui - come diceva il vecchio Alarcon - è tutto un parti parti
di dissidenti. E che ce la faranno i cieli del mondo a contenere questa folla di
cubani che viaggiano? Ah, Alarcon mio, era meglio se da giovane
andavi a Varadero, guarda, ché questi volano, sai? Mica ci fanno
caso alla congestione dei cieli. Non hanno nessun rispetto per il traffico
aeroportuale. Ho visto il tuo amico Eliecer con il colbacco, la
figlia di Payà con la pelliccia, Yoani Sanchez
vestita da birmana... ho visto cose che voi umani non potreste neppure
immaginare. Ma a Cuba tutto è possibile, persino che
Leonardo Padura Fuentes faccia il Ministro della
Cultura, dopo aver dato il Premio UNEAC a una poetessa che scrive
liriche d'amore, ermetiche, ... certo, se ne sentiva il bisogno, in un paese
come questo se non parli d'amore di cosa parli? Poesie sul baseball non se ne
possono fare, credo, anche se in Italia mi dicono che Umberto Saba, un po' di
tempo fa, le scriveva sul calcio. Povero Arenas, che sono
settant'anni che sei morto, qui ti seppelliscono di nuovo, se prima non li
seppelliamo noi con una risata, magari leggendo ad alta voce l'ultimo inedito
di Cabrera Infante. Guillermo mio, che vivevi a
Londra e dopo morto ti strabordano i cassetti di pagine inedite, mica te li avrà
scritti Miriam Gomez tutti questi libri? Burle e dubbi, ma anche la burla d'un
dubbio, tanto per darci un tono shakesperiano. So di non sapere e
di non valere, ché quando morirò nessuno scriverà per me le mie cazzate. Questo
è certo. Dimenticavo. Buon anno a tutti, che il 2014 ci porti qualcosa di buono.
Meno viaggi e più idee, magari.
L'Avana, 30 dicembre 2013
Alejandro Torreguitart Ruiz
Traduzione di Gordiano Lupi
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