Nemici miei - consigli utili per difendersi da scrittori, editori e giornalisti inutili - Stampa Alternativa – Viterbo, 2005 - pag. 130 - euro 9,00
Aldo D’Orrico è diventato l’apologeta dei libri di
Mondadori e degli altri editori di regime, è lui che ha lanciato dalle pagine
del suo giornale gli scrittori del nulla: Faletti prima e Piperno dopo. Non se
ne può più dei Faletti, dei Piperno, delle Melisse e delle Parrelle, delle
fiction di Camilleri e di Aldo Nove. Ed ecco quindi questo vero e proprio
manuale che intanto li mette alla berlina ma, contemporaneamente, propone
regole serie di lettura e scrittura; prima che sia troppo tardi. Prima che gli
uomini del marketing editoriale e i loro burattini, giornalisti e scrittori,
seppelliscano l’intelligenza del lettore sotto il peso dei loro articoli e dei
loro libri spazzatura. (Marcello Baraghini). Protagonisti del libro in ordine
di apparizione: Agenti letterari, Niccolò Ammaniti, Dino Audino, Tullio
Avoledo, Vinicio Capossela, Pulp, Teresa Ciabatti, Pietro Citati,Maria Grazia
Cocchetti, Pier Luigi Collina, Raffaele Crovi, Giorgio Dell'Arti, Antonio
D'Orrico, Giorgio Faletti, Michele Giuttari, Gene Gocchi, Margaret Mazzantini,
Melissa P., Paolo Nori, Aldo Nove, Oppure e la rivista Storie, Nico Orengo,
Alessandro Piperno, Riviste letterarie e gli scrittori ombelicali di Minimum
Fax, Maltese e Fernandel, Edoardo Sanguineti, Isabella Santacroce e cannibali
vari, Tiziano Scarpa, Geronimo Stilton e Il Battello a Vapore, Susanna Tamaro,
Walter Veltroni, Bruno Vespa e l'immancabile Wu-Ming.
Diciamo qualcosa anche su questa seconda parte del mio attacco al mondo editoriale. Nemici miei è stato voluto come un ritorno sulle idee già espresse, finalizzato a scrittori, editori e giornalisti definiti provocatoriamente come "inutili". Va da sé che molti non hanno capito la provocazione, ma è anche vero che l'elenco fatto è solo soggettivo ed esemplificativo, perché lo potremmo allungare all'infinito. Un libro che è stata la seconda "tafazzata" da parte mia, ché è servito solo a scavare un solco ancora più profondo tra Gordiano Lupi e il mondo editoriale. Il suo pregio è la sincerità. Forse è persino utile. Ma non è cambiato niente, se non in peggio. Ergo, non lo so perché l'ho scritto. Poteva pubblicarlo solo Marcello Baraghini con Stampa Alternativa.
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