mercoledì 28 dicembre 2011

Gareggiare per evadere

di Yoani Sanchez


Si incontrano ogni sabato notte per organizzare una festa che non prevede la presenza di alcolici, ragazze e musica. Fanno le ore piccole davanti alla tastiera e osservano gli schermi dei computer collegati alla rete per giocare. È la nuova moda che impazza tra gli adolescenti cubani, specialmente tra i figli di quella classe media emergente che ancora non si riconosce come tale. Il pigiama party, con pop-corn e tende montate in mezzo alla sala, ha lasciato il posto a questi incontri dove si mescolano tecnologia e risate, aspetto ludico e desiderio di evasione. Gli stessi giovani che passano il tempo con la mano sul mouse e affittano locali per giocare definiscono queste maratone tecnologiche con il termine di “competizioni”. Tra i giochi più richiesti alcuni sono di strategia, mentre altri sono ambientati in mondi paralleli e aiutano a evadere dalla realtà nazionale.

Chi non possiede un PC o un computer portatile per recarsi al “festino” può frequentare i laboratori informatici di qualche scuola, dove nei fine settimana i professori organizzano - non autorizzati - competizioni di massa. Starcraft, DotA, Counter Strike, Call of duty, sono i giochi preferiti dagli adolescenti, mentre un mercato parallelo di copie pirata fornisce le ultime versioni e gli accessori necessari. La sfida più grande è quella di restare al passo con i tempi vivendo in uno dei paesi meno collegati a Internet del pianeta. Per questo motivo tra le richieste fatte allo zio che sta per partire o all’amico che torna dall’estero ci sono i DVD che contengono questi giochi. I siti digitali di compravendita - come Revolico - offrono un’ampia gamma di possibilità per evadere dal difficile quotidiano

Alcune conversazioni per strada fanno capire quanto sia diffuso questo modo di passare il tempo. “Devi saltare quel livello, perché l’altro è migliore”, “Non lo uccidere subito, altrimenti perdi energia”, “Costruisci la città in quel terreno, perché non è troppo infestato da demoni”. Questi giochi godono di ambientazioni medievali e mettono in scena anche le più azzardate fantasie fantascientifiche, fanno ormai parte dell’immaginario giovanile e rivestono un ruolo importante nella loro vita. Da un po’ di tempo a questa parte hanno preso il posto dei discorsi e delle parole d’ordine che hanno segnato la nostra generazione. Gli adolescenti non applaudono, cliccano; non credono, giocano. Davvero non sappiamo se ridere o piangere, se dare il benvenuto all’evasione come arma contro il fondamentalismo o lamentarci perché il disimpegno politico ci priva di quella ribellione giovanile che sarebbe molto utile.


Traduzione di Gordiano Lupi

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