martedì 16 ottobre 2012

Il primo post di Yoani Sanchez


Carteles sí, pero sólo sobre pelota
9 abril 2007 - Primero post de Generacion Y


Por estos días el país vive una fiebre beisbolera a partir de los últimos partidos correspondientes al Play Off de la serie nacional. Los industrialistas visten de azul, mientras que el rojo es el color de quienes le van a Santiago de Cuba. En numerosos balcones, puertas y muros se leen carteles como “Industriales Campeón” o “Santiago es mucho Santiago”. A los militantes del Partido les han orientado que durante los juegos en el gran estadio Latinoamericano deben evitar que se grite despectivamente la palabra “palestinos” para referirse a los jugadores del equipo oriental. Mientras que el despliegue policial dentro y alrededor del propio estadio sólo es comparable con el ocurrido durante la Cumbre de Países no Alineados en septiembre último.

Hasta yo, que no comparto la pasión beisbolera, veo los partidos transmitidos en la TV y salto cuando anotan los leones industriales. Sin embargo, no dejo de notar que durante estos días la pelota nos sumerge en un sopor irreal y que hasta la aparición de los tolerados carteles es un paréntesis, un permiso temporal, del que no podremos hacer uso para otros temas. Me puedo imaginar qué pasará si una vez concluida la final cuelgo en mi balcón un mínimo papel que diga: “Sí al etanol” o “Internet para todos”.


Cartelli sì, però solo sul baseball
9 aprile 2007 - Primo post di Generacion Y


“In questi giorni il paese vive la febbre del baseball per via delle ultime partite corrispondenti ai Play Off della serie nazionale. I tifosi degli Industriales vestono di azzurro, mentre il rosso è il colore di chi tifa Santiago de Cuba. In molti balconi, porte e muri si leggono cartelli come Industriales Campione o Santiago è la più forte. I militanti del Partito hanno ricevuto la disposizione di evitare che durante i giochi nel grande stadio Latinoamericano si gridi in modo dispregiativo la parola palestinesi per indicare i giocatori della squadra orientale. Lo spiegamento di polizia tutto intorno allo stadio può essere paragonato soltanto con quello visto lo scorso settembre in occasione del Vertice del Paesi non Allineati. Persino io, che non sono appassionata di baseball, vedo le partite trasmesse in TV e salto in aria quando sono in vantaggio i leoni industriali. Tuttavia, mi rendo conto che in questi giorni viviamo sommersi nel torpore irreale del baseball e che persino la comparsa dei tollerati cartelli è una parentesi, un permesso temporaneo, di cui non possiamo fare uso per altri temi. Posso soltanto immaginare cosa accadrebbe se - una volta terminate la finale - appendessi al mio balcone un piccolo manifesto con sopra scritto: Sì all’etanolo oppure Internet per tutti”.

Traduzione di Gordiano Lupi

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