lunedì 1 ottobre 2012

Il viaggio


Racconto inedito di Virgilio Piñera
da Cuentos Fríos (1956) – Cuentos Completos (Alfaguara, 1999)


Ho quarant’anni. A questa età qualunque risoluzione si prenda è valida. Ho deciso di viaggiare senza sosta fino a quando la morte non mi chiamerà. Non uscirò dal paese, questa cosa non avrebbe senso. Abbiamo una buona strada, composta da diverse centinaia di chilometri. Il paesaggio, a entrambi i lati del cammino, è incantevole. Visto che le distanze tra città e paesi sono relativamente brevi, non sarò obbligato a pernottare lungo il cammino. Voglio chiarire una cosa: il mio non sarà un viaggio precipitoso. Voglio disporre tutto in modo tale da potermi fermare a un certo punto del cammino per mangiare ed esperire tutte le altre necessità umane. Siccome dispongo di molto denaro, tutto scorrerà sulle ruote…

A proposito di ruote, farò questo viaggio a bordo di una carrozzina per bambini. La spingerà una bambinaia. Calcolando che una bambinaia porta a passeggio nel parco il suo bimbo per almeno venti isolati senza dare segni di stanchezza, ho posizionato in una strada lunga mille chilometri, mille bambinaie, calcolando che venti isolati di cinquanta metri l’uno fanno un chilometro. Ognuna di queste bambinaie, non vestite da bambinaie ma da autiste, spinge la carrozzina a una velocità moderata. Quando la prima termina i suoi mille metri, consegna l’auto alla bambinaia appostata nei successivi mille metri, mi saluta rispettosamente e si allontana. Al principio le persone si azzuffavano in strada per vedermi passare. Ho dovuto ascoltare ogni tipo di commento. Ma adesso (sono già cinque anni buoni che viaggio per strada) non si occupano più di me: ormai sono diventato, come il sole per i selvaggi, un fenomeno naturale…Siccome mi affascina il violino, ho comprato un’altra carrozzina per bambini nella quale prende posto il celebre violinista X; mi diletta con le sue melodie sublimi. Quando questo accade, scagliono lungo la strada dieci bambinaie incaricate di spingere la carrozzina del violinista. Soltanto dieci bambinaie, perché non resisto più di dieci chilometri di musica. Per il resto tutto scorre sulle ruote. È vero che a volte la stabilità della mia carrozzina è minacciata da enormi camion che passano come saette e una volta la bambinaia di turno rimase seminuda per colpa d’una corrente d’aria. Piccoli incidenti che non modificano minimamente la decisione della marcia vitale. Questo viaggio mi ha dimostrato quanto mi stessi sbagliando ad attendere altro dalla vita. Questo viaggio è una rivelazione. Allo stesso tempo mi sono reso conto di non essere il solo cui venivano rivelate certe cose. Ieri, passando per uno dei tanti punti situati lungo la strada, ho visto il famoso banchiere Pepe seduto sopra una casseruola che si muoveva lentamente spinta da una cuoca. Alla fermata successiva mi hanno detto che Pepe, imitandomi il mio gesto, ha deciso di passare il resto dei suoi giorni viaggiando. Per fare questo si è assicurato i servigi di cento cuoche, che si danno il cambio ogni mezz’ora, considerando che una cuoca in quel lasso di tempo può preparare, senza fatica, uno stufato. Il caso vuole che quando passo con la mia carrozzina, incontro sempre Pepe a bordo della sua casseruola, cosa che ci obbliga a un saluto cerimonioso. I nostri volti riflettono un’evidente felicità.

(1956)

Traduzione di Gordiano Lupi

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