venerdì 16 settembre 2011

Arrestati 20 dissidenti per bloccare marcia di protesta


La polizia ha arrestato oltre 20 dissidenti cubani che stavano cercando di partecipare a una protesta originale: una marcia che si propone di percorrere l'Isola da Oriente a Occidente, denominata Boytel e Zapata vivono.

Tra i fermati: Angel Moya, liberato quest'anno dopo aver scontato 8 anni di carcere, e Guillermo Fariñas, Premio Sachjarov 2010 per i diritti umani. Tra i fermati ci sarebbero anche cinque donne. Gli arresti sono avvenuti a Santa Clara e a Mella, nei pressi di Santiago.

In ogni caso questi arresti - tecnicamente fermi di polizia per pericolosità sociale - durano alcune ore o pochi giorni, il tempo necessario per impedire le proteste e le manifestazioni organizzate. In questo caso i dissidenti cercavano di dare vita a una marcia che percorresse l'Isola da Oriente a Occidente, per ricordare la famosa offensiva messa in atto nel secolo XIX dai cubani contro la dominazione spagnola. La polizia ha bloccato sul nascere l'idea.

"Si è trattato di detenzioni arbitrarie. Niente di nuovo sotto il sole. In questo mese dobbiamo registrare oltre 200 arresti di questo tipo, che hanno avuto il solo scopo di impedire pacifiche manifestazioni di protesta. Una cifra altissima, la più alta da quando Raul Castro è al potere", ha detto Elizardo Sánchez Santa Cruz, presidente della non governativa Commissione per i Diritti Umani.

La marcia doveva avere inizio l'8 settembre a Guantánamo, per terminare all'Avana, ma la polizia ha compiuto retate a Guantánamo, Palma Soriano, Holguín, Bayamo e Las Tunas, impedendone l'organizzazione nella zona orientale dell'Isola. Adesso ogni dissidente cercherà di organizzare una marcia nel paese in cui vive per chiedere al governo il rispetto degli accordi internazionali sui diritti umani, la fine della repressione dei dissidenti pacifici, la liberazione di tutti i prigionieri politici e la cancellazione delle leggi che penalizzano la dissidenza.

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