Fidel Castro scrive una Riflessione su Granma, dopo tre mesi di silenzio, per criticare il discorso di Obama alle Nazioni Unite
"Chavez, Evo e Obama" è il titolo della Riflessione comparsa lunedì 26 settembre su Granma, il quotidiano ufficiale del Partito Comunista, e altri media telematici governativi. Fidel sembra voler dire al mondo che è ancora in ottima forma, perchè scrive un lungo articolo elogiativo di Evo Morales e di Hugo Chavez (definito un convalescente in lotta per un pieno recupero) che ha lo scopo di demolire le opinioni espresse da Barack Obama davanti alle Nazioni Unite. Il discorso del Presidente statunitense è riportato passo per passo e annotato dall'ex statista cubano con il metodo della glossa, che sempre gli è stato caro. Fidel definisce il discorso di Obama come "un monumento storico al cinismo", attacca gli USA e l'Unione Europea per "il mostruoso crimine e il genocidio praticato in Libia" e avverte che "l'aggressività nordamericana potrebbe provocare un massacro ancor più spaventoso in Siria". Castro critica la politica USA e israeliana nei confronti dei palestinesi e li accusa di aver fomentato sempre violenza e terrorismo.
Yoani Sanchez ha commentato: "Caro Fidel, ho nostalgia di quando tacevi".
Gordiano Lupi
Sarà vero?
RispondiEliminaSarà vero che Coma Andante è ancora vivo? Chi può confermarlo, quel giornalista della TV venezuelana, che mentre parlava friggeva sulla sedia? Potevo sentire le sue onde cerebrali, che mandavano, come un'eco, il suo pensiero, ripetere all'infinito: "Che figura ci faccio quando scoprono la verità?"
Perché la verità è che un leader politico non scompare 3 mesi, e poi riappare con testo scritto a 4 o più mani.
Se ha tutta questa verve nello scrivere quello sproloquio, perché non alza il suo putrido deretano e si mostra alla finestra, si fa intervistare "veramente" da una TV, e non quella baggianata mostrata dalla TV venezuelana, che mostra una serie di fotografie.
Che dire di una intervista che dura de più di 5 ore, sempre seduti sulle stesse sedie? Le ore si possono calcolare dalla luce di una finestra, che cade quasi a piombo sul pavimento, e in un'altra foto la luce è scomparsa, per il sopraggiungere della notte.
Credo che Cuba non crollerà alla maniera di Berlino, ma crollerà sotto il ridicolo quando si scoprirà la verità sulla morte del truce assassino.
Giancarlo
http://ilmosta.blogspot.com