venerdì 15 aprile 2011

Un giornalista spagnolo espulso da Cuba

IL GOVERNO CUBANO USA IL TERRORE CONTRO LA PENNA





Il giornalista spagnolo, Carlos Hernando, espulso da Cuba, ha rilasciato un'intervista a Madrid nella quale riferisce che il popolo cubano vive nella paura. Il giornalista spagnolo, Carlos Hernando, espulso da Cuba, ha rilasciato un'intervista a Madrid dove riferisce che il popolo cubano vive nella paura.

"Ho provato sulla mia stessa pelle che cos'è la paura e vi assicuro che non è niente di buono", ha spiegato per descrivere la sua detenzione e il relativo interrogatorio al quale è stato sottoposto all'Avana. "Quando la polizia castrista si mette in moto, la paura si diffonde tra la popolazione, e con la paura non può esserci libertà", ha continuato.

Carlos Hernando scrive per El Mundo, è stato a Cuba per sei volte e ha prodotto un documentario sul dissidente Guillermo Fariñas Hernández, che vive a Santa Clara. Nel suo ultimo viaggio sull'isola stava studiando la possibilità di realizzare un progetto sulla musica cubana, ma il 7 di aprile è stato arrestato, interrogato e obbligato ad abbandonare il paese entro 48 ore.
"Spero che la situazione dei cubani migliori presto e che il regime cada per lasciare spazio alla libertà. Sono stato rapito e minacciato di dover scontare 15 anni di galera da due uomini in abiti civili che dicevano di parlare in nome dello Stato cubano. Il mio delitto, secondo loro, è quello di scrivere articoli, di aver prodotto un cortometraggio su Guillermo Fariñas e di voler reralizzare un disco in studio con musicisti dissidenti", ha confidato alla stampa.
Hernando ha molti amici nella società civile cubana: Fariñas, Ciro Diaz (il musicista dei Porno para Ricardo), la blogger Claudia Cadelo, il giornalista Iván García e Juan Juan Almeida, figlio dell'ex comandante.
"Perchè è andato a intervistare Guillermo Fariñas. Non sa che è un matto pericoloso?", è stata una delle domande di uno deglio uomini della Sicurezza di Stato.

Hernando ha risposto: "Guillermo Fariñas non è un matto, è un patriota che ha lottato per il suo paese e che è stato ferito in combattimento durante la guerra di Angola".

Il giornalista de El Mundo accusa il governo cubano di aver fatto uso della forza nei suoi confronti e di aver violato i suoi diritti come uomo libero: "Tutti i repressori sono uguali. La loro unica arma è il terrore che utilizzano contro la penna".

Gordiano Lupi - www.infol.it/lupi

NB:: Il carro armato della foto si riferisce a una sfilata che si è tenuta il 15 aprile in Piazza della Rivoluzione per il cinquantesimo anniversario della vittoria di Playa Giron e come allenamento in vista della parata per l'apertura del Sesto Congresso del Partito Comunista.

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