ARRESTATO GRAFFITARO CUBANO
L'artista cubano noto come El Sexto è stato arrestato lunedì scorso all'Avana, secondo una denuncia dei blogger Orlando Luis Pardo Lazo e Yoani Sanchez. Il vero nome de El Sexto è Danilo Maldonado Machado ed è un artista di strada, specializzato in graffiti nei luoghi pubblici della capitale. La blogger Yoani Sánchez ha scritto su Twitter che alcuni agenti della Sicurezza di Stato l'hanno sequestrato a bordo di un'auto Lada di colore bianco e che non è dato sapere dove lo tengano recluso. Il blogger Orlando Luis Pardo Lazo, che ha fotografato la sua opera, ha comunicato a Radio Martí l'arresto di El Sexto e ha precisato che è avvenuto nel quartiere Arroyo Arenas. Antonio Rodiles, direttore del progetto culturale alternativo Estado de SATS, ha confermato l'arresto durante una conversazione a Radio Martí. Un paio di settimane fa il giovane artista era stato intervistato da un inviato di Radio Martí e aveva detto che a Cuba stava cadendo il muro della censura e che avrebbe continuato a produrre la sua arte contestataria, perchè le idee sono più forti delle armi.
LAURA POLLAN STA MEGLIO
Laura Pollan, leader del movimento dissidente Damas de Blanco, mostra lievissimi segnali di miglioramento. E' stato individuato il virus che ha provocato la crisi respiratoria e la conseguente infezione polmonare. "Questa è la migliore notizia" ha detto il il marito, l'ex prigioniero politico Hector Maseda. "Adesso sarà più facile capire la terapia da praticare".
Vignetta di Jardim da El Nuevo Herald
"Ciberguerra"
Annunciatore: "Si avvicinano dal Nord copiose piogge di SMS".
Jardim stigmatizza con una tavola ironica l'annuncio dato da Prensa Latina in merito a una ciberguerra tra USA e CUBA, a base di notizie diffuse per destabilizzare la situazione politica dell'isola . Questa è la versione cubana, mentre la tesi nordamericana, accettata dai blogger e dalla dissidenza, insiste sul fatto che - grazie alla nuova tecnologia - sarà possibile avere notizie su quanto accade nel mondo, soprattutto su ciò che i mezzi di informazione cubani passano sotto silenzio. Si tratta di una crepa importante per il muro della censura - già messo a dura prova dai blogger e dai giornalisti indipendenti - ma non si può certo definire ciberguerra una semplice diffusione di notizie, consentita in ogni paese civile e democratico.
Gordiano Lupi
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