da www.lastampa.it/generaciony
Gli venne assegnata per i suoi meriti e la comprò a un prezzo sovvenzionato nel 1975, lo stesso anno del primo congresso del Partito Comunista. Si guadagnò l’opportunità di comprare quella fiammante FIAT 125, fabbricata in Argentina, perché era un medico all’avanguardia e un rivoluzionario irreprensibile. La prima volta che la parcheggiò nella sua strada di provincia, i vicini di casa lo guardarono con invidia e rispetto. Quando era al volante si sentiva come chi stava per fare il primo passo verso un promettente iter di benessere. Ma il tempo passò, sul suo corpo e anche sulla carrozzeria bluette che cominciò a scolorirsi e ad ammaccarsi. Adesso l’auto sta per compiere gli stessi anni di sua figlia minore, 37 primavere di benefici e difficoltà.
Per decenni rinunciò a sottoporla a una revisione integrale, perché il suo stipendio da pediatra non bastava neppure per sostituire il parabrezza. A metà degli anni Novanta, non ne poteva più e così noleggiò la FIAT a un vicino che trafficava prodotti sul mercato nero. Tra lasciarla ossidare in garage e affittarla a qualcuno con possibilità economiche, scelse la seconda opportunità. In quel modo, l’auto assegnata come premio per la fedeltà ideologica finì nelle mani di una persona che non sarebbe mai stata scelta dalle istituzioni per ricevere un simile privilegio. La moneta della lealtà politica era sconfitta da un’altra più reale, sonante e convertibile.
Quando fu autorizzata la compravendita di auto, decisero di legalizzare il trasferimento di proprietà. Il solvibile vicino - che aveva già investito per acquistare nuovi copertoni, aria condizionata e persino sedili foderati in cuoio - consegnò la cifra di mille CUC (900 dollari) per chiudere l’affare. Non volle dare neppure un centesimo di più, perché aveva già pagato un noleggio mensile per diversi anni. Finalmente, davanti a un notaio, la FIAT andò a ingrossare l’elenco delle 8390 auto vendute nel primo trimestre del 2012. Con il denaro ottenuto, il medico comprò i materiali per restaurare il tetto della sua casa e liberarsi delle tegole danneggiate, vecchie di cent’anni. Scambiò così l’oggetto che una volta era stato il suo maggiore orgoglio per una lastra di cemento che non avrebbe mai potuto edificare con il suo salario.
Traduzione di Gordiano Lupi
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