Oggi è il 14 gennaio 2013, Giorno Zero, Giorno X, giorno della Riforma Migratoria. In qualche ufficio hanno già deciso chi potrà uscire. Non resta che attendere. Manca soltanto che lo dicano a noi, che siamo i diretti interessati. Più di settanta persone fanno la fila per entrare nei locali dell’Ufficio Emigrazione del Municipio Plaza. Sono in coda da ieri e attendo con pazienza che venga il mio turno. Nonostante i mille dubbi e le tante incertezze, le speranze hanno sempre il sopravvento. La Riforma Migratoria è partita. Noi siamo qui per verificarne i limiti.
Vedo intorno a me adulti che tengono per mano bambini, tanti giovani in età da militare, un brulicare di persone. Se l’ufficio del Municipio Plaza è così affollato, in tutto il paese saranno migliaia le persone in attesa del passaporto. Mi sorprende la grande quantità di bambini, che prima di oggi non potevano uscire dal paese, se non in maniera definitiva. Finalmente arriva il mio turno. Mi riceve un’impiegata cortese e mi aiuta a compilare la pratica per ottenere un nuovo passaporto. Devo attendere 15 giorni per averlo, ma ricevo subito la notizia tanto attesa: quando avrò il nuovo passaporto, potrò viaggiare. Ancora non riesco a crederci! Ho vinto una battaglia contro i demoni dell’assurdo sistema migratorio. Per ben venti volte mi hanno negato il permesso di uscita, ma adesso la possibilità di viaggiare pare molto vicina. Nella prima settimana di febbraio avrò il mio passaporto e potrò uscire da Cuba… incrocio le dita! Quando sarò sopra un aereo ci crederò. Forse anche altri attivisti come le Damas de Blanco, Rosa Maria Payá e Guillermo Fariñas potranno viaggiare. Non ci sono soltanto buone notizie, in questa giornata. Jorge Luís Garcia, Yris Perez, Yanisbel Valido e Orestes Fdez sono stati arrestati. Non solo. Si diffonde il colera all’Avana e nessuno ne parla. Il Granma non dà la notizia, la televisione tace…
Yoani Sánchez, 14 gennaio 2013
Traduzione di Gordiano Lupi
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