martedì 24 gennaio 2012

Esiliati cubani chiedono al Papa di rivedere il programma del viaggio a Cuba


Ascoltare le ragioni della società civile e non solo del regime


L'Assemblea della Resistenza Cubana ha inviato un comunicato al Vaticano e ai mezzi di stampa internazionali nel quale denuncia la morte del prigioniero di coscienza Wilman Villar Mendoza, avvenuta giovedì 19 gennaio, come conseguenza di uno sciopero della fame durato circa due mesi. Il documento, presentato in una conferenza stampa a Miami, afferma che il solo delitto del giovane difensore dei diritti umani è stato quello di aver partecipato a una pacifica marcia di protesta. Villar Mendoza è stato condannato senza garanzie processuali, al termine di un processo farsa, per questo motivo è sceso in sciopero della fame, intenzionato a non mollare fino a quando la sentenza non fosse stata rivista. Non ha fatto in tempo, perché i suoi carcerieri lo hanno lasciato morire e adesso ne stanno infangando la memoria con il tipico gioco al massacro riservato ai "nemici della patria". Il documento della resistenza Cubana si rivolge a Benedetto XVI per chiedere di modificare il programma della visita a Cuba. "Il Papa non deve limitarsi a far visita al regime, ma deve ascoltare anche le ragioni della società civile", scrivono.

La parlamentare europea, Laima Andrikiene, vicepresidente della commissione per i diritti umani, ha diramato un comunicato stampa nel quale afferma che "la comunità internazionale deve fare tutti i passi necessari per evitare un aumento di esecuzioni extragiudiziarie da parte del regime dei Castro". Il governo cubano viene invitato dalla parlamentare europea a "liberare immediatamente tutti i prigionieri politici e a cessare ogni persecuzione di liberi cittadini che chiedono soltanto di esprimere le loro idee".

La realtà cubana è molto lontana dalla propaganda ufficiale che parla di riforme e cambiamenti, come dice Yoani Sánchez "il vero cambiamento è il sogno di tutti i cubani", mentre negli ultimi mesi assistiamo a un aumento della repressione che si concretizza in arresti e detenzioni di breve durata tra le fila dei dissidenti.

Gordiano Lupi

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