martedì 13 marzo 2012

Nassau, una città magica

di Yoani Sanchez
da www.lastampa.it/generaciony

Immagine presa da www.iabcrew.com


Sale la scaletta dell'aereo. Nel bagaglio a mano porta gli occhiali, un pezzo di sandwich che non ha potuto finire di mangiare e il passaporto che la consacra cittadina spagnola. Ma non è ancora tempo di esibirlo. Fino a quando non avrà lasciato il territorio cubano potrà mostrare soltanto l'altro, azzurro, con lo scudo e una palma solitaria dove sta scritto che nacque all'Avana. Ha già oltrepassato il controllo doganale, si è liberata con successo del funzionario addetto alla verifica del suo permesso di uscita e ha pagato - a denti stretti - l'esosa imposta aeroportuale. Mentre gli altoparlanti annunciano la partenza del suo volo diretto alle Bahamas lei sa di essere sul punto di esperimentare una trasformazione. Non ascolta neppure quando la hostess porge il benvenuto a bordo, né vede il segnale luminoso che avverte di indossare la cintura di sicurezza. La sua mente è concentrata nello spogliarsi da una cittadinanza per assumerne un'altra, nello scrollarsi di dosso il vincolo dell'insularità per sentirsi parte del mondo.

Come lei, molti altri compatrioti prendono un volo diretti a Nassau intenzionati a usare in quel posto la nazionalità spagnola. Escono da Cuba mostrando un documento nazionale e atterrano nell'isola di Nueva Providencia esibendo l'altra identità come cittadini della comunità europea. La trasformazione avviene in volo, nei chilometri che separano le Antille dalle Bahamas, in quella fascia azzurra che divide i due arcipelaghi. Questo comportamento permetterà loro di entrare nel territorio degli Stati Uniti senza aver bisogno di un visto ed eviterà occhiate sospettose nei vari uffici di controllo che incontreranno. L'aeroporto internazionale di Lynden Pindling è il luogo della metamorfosi, il posto dove far valere una doppia nazionalità che nel loro paese non viene riconosciuta.

E dopo arriva il momento del ritorno. Di tornare a esperimentare tale mutazione, ma al contrario. L'aereo atterra nel terminal cinque della nostra capitale, i familiari cercano con gli occhi la persona da poco arrivata. Un ufficiale della dogana la tempesta di domande, mentre la fanno passare in una stanza dove le controlleranno minuziosamente il bagaglio. In fondo al bagaglio a mano riposa il suo passaporto peninsulare, quel libretto di colore rossiccio che conserva quando un giorno o l'altro deciderà di tornare a Nassau. Un'isola magica, dove, a differenza dello specchio di Alice, il mondo non si presenta al contrario ma diritto.


Traduzione di Gordiano Lupi

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