Yoani: “A Cuba non può tornare la normalità…”
La rivista digitale Diario de Cuba riferisce che è stato identificato l’uomo che ha gridato “Abbasso il comunismo!”, lo scorso lunedì durante la messa del Papa a Santiago de Cuba. Si tratta di Andrés Carrión Álvarez, 38 anni, laureato in discipline economico – lavorative. La fonte informativa è l’ex prigioniero politico José Daniel Ferrer, leader della Unione Patriottica di Cuba (UNPACU). Carrión è stato arrestato dalla Sicurezza di Stato e percosso, tra gli altri, anche da un barelliere della Croce Rossa Internazionale. Ferrer ha detto che il dissidente arrestato aveva cominciato da poco a collaborare con la UNPACU, ma non faceva parte di quella organizzazione. L’attivista, residente nel quartiere Sorribes, a Santiago, si trova in prigione. L’ultima persona a vederlo prima della detenzione è stata Chaviano Peláez. “Carrión mi disse che voleva assistere alla messa del papa ma al tempo stesso fare qualcosa, ma non mi rivelò quali fossero le sue intenzioni”, dice Chaviano. Carrión è attualmente in sciopero della fame.
La situazione preoccupa i dissidenti, perché si teme per l’integrità fisica dell’oppositore, dopo un periodo di massicce detenzioni ai danni di Damas de Blanco e persone non conformi per impedire la loro presenza alle messe del Papa. Tra i detenuti per alcune ore anche lo scrittore Orlando Luis Pardo Lazo, direttore della rivista clandestina Voces e autore del blog Lunes de Post Revolucion.
Yoani Sánchez ha commentato: “Il costo politico di questa ondata repressiva durante la visita del Papa sarà molto alto. Per alcuni giorni molte persone sono state obbligate a trattenersi nelle loro case con le linee telefoniche isolate. La vita torna alla normalità, hanno scritto. Ma come può tornare la normalità in un paese come Cuba? L’Avana sembra risvegliarsi da un lungo sonno, ma l’incubo permane. Quando finiranno di penalizzare chi esprime un pensiero diverso dall’ideologia al potere?”.
Gordiano Lupi
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