giovedì 15 marzo 2012

Oppositori cubani occupano chiese cattoliche


Chiedono al Governo la liberazione incondizionata dei prigionieri politici, che cessi la repressione nei confronti dei dissidenti e che venga concessa libertà di espressione e di associazione

Membri del clandestino Partito Repubblicano di Cuba, presieduto da Vladimir Calderón Frías, si trovano dalle nove di mattina di martedì 13 marzo all’interno di alcune chiese cattoliche per porre al Governo una serie di richieste. Alcuni rappresentanti ddel cardinale Jaime Ortega Alamino hanno preso contatto con loro, minacciando di far intervenire la polizia per portarli via con la forza.

“Vogliamo un nuovo Governo, vogliamo i nostri diritti (...) esigiamo la libertà senza condizioni dei prigionieri politici, vogliamo la fine della repressione nei confronti degli oppositori del regime, chiediamo salari più alti e pensioni in sintonia con il costo della vita”, sono alcune delle richieste fatte dai dissidenti.

Le Chiese occupate sono: Iglesia de La Caridad (L’Avana), Iglesia San Isidoro (Holguín), Iglesia San Jerónimo (Las Tunas) e altre due chiese a Santiago de Cuba e Pinar del Río. All’interno della Chiesa della Carità, in Centro Avana, si trovano i seguenti componenti del Partito Repubblicano: Josiel Díaz Piloto, Emilio Torres Pérez, Miguel López Santos, Orlando Corzo González, Pastor Pérez Sánchez, Ferd Calderón Muñoz, Roniel Valentín Aguillón e Vladimir Calderón Frías. Ci sono anche diverse componenti della Federazione Latinoamericana di Donne Rurali (FLAMUR): Yenifer de La Caridad Hernández Piloto, Deixis Ponce Arencibia, Yudit Ferrer Segura, Madelaine Caraballo Betancourt e Niola Araujo.

L’Arcivescovato dell’Avana ha stigmatizzato i fatti in un duro comunicato stampa: “Nessuno ha diritto di trasformare i luoghi di culto in trincee politiche e non è giusto avvelenare il clima della visita del Santo Padre, attesa da molti fedeli. Si tratta di una mancanza di rispetto nei confronti della Chiesa”, conclude la nota.

In ogni caso sono oppositori pacifici, la loro richiesta sarebbe quella di essere ascoltati dal Papa, almeno per pochi istanti, durante la visita pastorale che avrà luogo a Cuba dal 26 al 28 marzo, per poter riferire al Pontefice la reale situazione del popolo.

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Gordiano Lupi

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