Il primo film horror cubano fa pungente satira politica
Il primo film horror cubano è in post produzione, sta per arrivare nelle sale mentre serpeggia un certo nervosismo per i temi toccati e si attende con trepidazione il lancio estivo. A ottobre la pellicola vivrà un importante momento internazionale al Festival del Cinema Fantastico di Catalogna.
“Stavo camminando per le strade dell’Avana. Guardo in faccia le persone. Zombi. Non serve il trucco”, dice Alejandro Brugués. L’osservazione della realtà quotidiana ha prodotto un horror comico con pericolose punte di satira politica. Il nuovo film del giovane regista Alejandro Brugués è intitolato Juan de los Muertos (http://www.juandelosmuertos.com), un’insolita commedia - horror a tema zombi, prima nella storia della cinematografia cubana. La vicenda è ambientata in un’Avana realistica ma notturna e spettrale, invasa da una legione di zombi cannibali. La pellicola di Brugués è coprodotta dalla spagnola La Zanfoña Producciones e dalla cubana Producciones de la 5ta Avenida. Brugués assicura che “si tratta di un divertimento per tutti e non solo per gli amanti dell’horror”.
La fiction comincia con il panico che serpeggia tra la popolazione per la diffusione di un virus che rende zombi, in un primo momento si pensa a una provocazione dei servizi segreti statunitensi, quindi si scopre la tragica realtà. Il protagonista di questa originale versione del mito zombi è l’attore Alexis Díaz de Villegas che interpreta Juan, sterminatore di morti viventi a prezzi modici. Juan ha quarant’anni, passati vivendo a Cuba senza impegnarsi in nessuna attività. Questo è il suo stile di vita ed è disposto a fare qualsiasi cosa per difenderlo, in compagnia dell’amico Lazaro, vagabondo come lui ma più stupido. Il suo unico legame affettivo è con la figlia Camila, una bella ragazza che lo evita come la peste perché sa che è buono soltanto a mettersi nei guai. A un certo punto le persone cominciano a diventare violente e si attaccano le une contro le altre. I mezzi di comunicazione ufficiali riferiscono che si tratta di problemi creati da agenti pagati dagli Stati Uniti. Tutti danno la colpa ai dissidenti, come capita anche nella realtà, servi dell’imperialismo nordamericano. Poco a poco ci rendiamo conto che certi attacchi non sono normali, perché un semplice morso contagia altre vittime e l’unico sistema per eliminare la persona infetta è distruggere il suo cervello. Juan decide che il miglior modo per affrontare la situazione è fare denaro grazie alla nuova emergenza. Il suo slogan diventa: “Juan de los muertos, uccidiamo i vostri cari”, mette su un piccolo esercito composto da Lazaro, il figlio Vlady e Camila e si sobbarca il compito di uccidere a prezzi modici i familiari divenuti pericolosi. La piaga sembra incontrollabile. La popolazione è indifesa. L’unica soluzione è quella di gettarsi in mare per scappare dall’isola. Juan de los muertos si mette alla guida dei suoi concittadini e diventa un eroe che lotta per la salvezza della patria.
Molte le letture sociologiche di questa commedia - horror che fa pensare a un capovolgimento della vecchia lettura dello zombi in funzione anticapitalista. Nel film cubano il popolo fugge da un’isola infestata da zombi e non è difficile identificare nei morti viventi la gerontocrazia al potere. Tra gli attori troviamo anche Andros Perugorría, figlio del noto attore Jorge Perugorría (Fresa y chocolate, Miel para Oshún, Barrio Cuba…), e Jorge Molina. In questa coproduzione cubano - spagnola si segnalano: ICAIC (Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos), Canal Sur, Televisión Española, la Giunta dell’Andalusia e i progetti Ibermedia, Cinergia e Latinofusión. In passato gli unici esempi di cinema horror cubano sono stati due lungometraggi a disegni animati di Juan Padrón: Vampiros en La Habana (1985) e Más vampiros en La Habana (2003).
Gordiano Lupi
Per vedere il trailer di Juan de los muertos:
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