mercoledì 6 luglio 2011

La sanità cubana e la propaganda


L’Avana, 6 luglio

Carilda Montalba, 53 anni, vive nei presi del municipio Playa, da circa un mese ha il padre ricoverato in ospedale nel reparto terapia intensiva. La donna ha inviato a www.cubanet.org la foto della clinica chirurgica Joaquín Albarrán dell’Avana per denunciare lo stato di totale degrado della struttura pubblica.

Il padre di Carilda è entrato in ospedale con sintomi di disidratazione e febbre alta, è stato messo in una stanza piccola dotata di quattro letti, insieme a tre pazienti con infezione batterica resistente agli antibiotici. Nella camera le condizioni igienico-sanitarie sono pessime. La flebo per alimentare i degenti non è personale, si utilizza una sola piccola siringa con la quale vengono somministrati alimenti ai quattro degenti.

La famiglia ha dovuto portare lenzuola, recipienti, ventilatori, siringhe, persino forchette per far passare l’ossigeno. I corridoi sono umidi, malsani e pieni di insetti. Gli ascensori sono bui e nessuno provvede alla loro manutenzione. Persino il comportamento del personale nei confronti dei familiari è pessimo.

Ecco un’immagine fuori dal coro rispetto alla così tanto propagandata qualità della sanità cubana.

Gordiano Lupi

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