lunedì 1 agosto 2011

Felix Luis Viera ed Eliseo Alberto

Eliseo Alberto Diego (1951 – 2011), detto Lichi, è morto il 31 luglio a Città del Messico. Era uno degli scrittori cubani più importanti di questo secolo. In Italia ha pubblicano L’eternità alla fine comincia un lunedì (Einaudi, 2004). Vogliamo ricordarlo con una sua lirica velata di nostalgia e di rimpianto per la terra lontana.

Il collega Felix Luis Viera nel volume La patria è un’arancia (Il Foglio Letterario, 2011) ha dedicato una poesia a Eliseo Alberto che volentieri riproduciamo.



Vittima di una fata

Eliseo abita sulla cima dei tulipani,

i suoi possedimenti si estendono in ogni luogo freddo

nel punto più alto a ovest dell’infinita Città.

Il suo incedere è lento come quello delle rondini ferite alle ali,

il suo respiro cade, lentamente, in uno scrigno argentato,

dove la sua fata lo conserva con cura.

Il sorso di rum del mattino è

proprio uguale al penultimo della notte;

nei suoi domini, insisto, il freddo è rigido e così oscuro nella notte

e anche la notte è così oscura come il freddo.

Patrizia è la sua fata e credo che sia anche la sua patria,

è la patria,

la patria è il Caribe e la Città dell’Avana,

ma la patria è Patrizia, la sua fata.

La solitudine notturna accoglie le grida delle luci

della restante Città del Messico laggiù,

una pagina sta per partire verso le tribune della Patria in lontananza

e si poserà come una colomba oscura sulle spalle del costruttore di discorsi.

La patria è un’arancia nera quando si guarda

dalle fredde altitudini a ovest di Città del Messico

dove Eliseo sopravvive odorando le trine lilla della sua fata.

Una processione di poeti solca il Golfo

in entrambe le direzioni,

la poesia sommerge il mare.

Eliseo beve l’ultimo sorso, fuma l’ultimo sigaro di oggi nella notte

e vede venire quegli alpinisti zoppi

che in ogni caso dovranno scalare l’asta della bandiera.


(Traduzione di Gordiano Lupi – tratta da La patria è un’arancia - Il Foglio 2001 – http://www.ilfoglioletterario.it/)

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