lunedì 1 agosto 2011

Una poesia di Eliseo Alberto

En el muro del Malecón


di Eliseo Alberto



Si me obligan, me robaré la Habana.

La romperé, verás, con un martillo.

Traeré de contrabando, en el bolsillo,

la noche, nuestro mar y tu ventana.



Si me obligan, me robaré el pasado.

Me llevaré mi calle y sus portales,

tu juventud, un verso, las portales

de esa islita que el odio me ha negado.



Si me obligan, me robaré La Habana

piedra por piedra, amor, pena por pena.

Mi vida rompo, guardo los pedazos.



Escapo antes de que sea mañana.

Me verás dando tumbos por la arena

como quien lleva a su mujer en brazos.


TRADUZIONE DI GORDIANO LUPI
Nel muro del Malecón

di Eliseo Alberto



Se mi obbligano, ruberò L’Avana.

La romperò, vedrai, con un martello.

Porterò di contrabbando, nelle tasche,

la notte, il nostro mare e la tua finestra.



Se mi obbligano, ruberò il passato.

Porterò via le mie strade e i suoi porticati,

La tua gioventù, un verso, i porticati

d’un’isoletta che l’dio m’ha vietato.



Se mi obbligano, ruberò L’Avana

pietra dopo pietra, amore, tristezza su tristezza.

La mia vita rompo, metto da parte i pezzi.



Fuggo prima che sia mattina.

Mi vedrai arrancare sulla rena

come chi porta la sua donna in braccio.

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